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Il padre spirituale la signora lo aveva già da tempo, e frequentava la chiesa e i luoghi di culto quando il parroco fu sostituito per un breve periodo di tempo da un giovane frate. Da qui la relazione, scoperta dai familiari della donna dopo oltre due anni. La signora era infatti sposata, madre di quattro figli, benchè ancora giovane e di bella presenza.
Ma la storia è continuata e nonostante ciò lui resta con il suo saio da cappuccino, e lei che con diverse scuse lo segue anche quando la sostituzione che lo aveva portato lontano da Catanzaro si conclude. La donna ha praticamente perso la testa, e per stare vicino al “prete amato”, versa persino 150 mila euro di caparra per acquistare una casa a Catanzaro dove va spesso a trovarlo, a volte con la scusa di riunioni, di giornate di preghiera.
Nel corso della relazione però arriva anche la separazione dal marito, che aveva qualche sospetto ed arriva persino a parlarne con il sacerdote che però nega. Così il marito tradito anch’esso credente, non rinuncia al diritto-dovere, di raccontare tutto ai vertici ecclesiastici dei cappuccini e al vescovo della città capoluogo. Una famiglia “rovinata”, non è una novità, e tuttavia quell’uomo non può continuare a fare il prete «offende l’abito sacro che porta addosso». Il marito della signora ne parla a Catanzaro, sapendo che la cosa avrebbe creato uno scandalo. Anche perchè, D.V originario di Cropani, è stato cappellano del Pugliese Ciaccio ed è oggi, secondo indiscrezioni stato trasferito a pochi chilometri. Purtroppo però la storia non desta quel clamore pensato e il frate, della donna, non vuol saper più nulla. Ma i familiari ritengono che debba svestirsi di quegli abiti sacri ed essere allontanato dalla chiesa. La rabbia è tanta e non è legata solo al matrimonio saltato, ma si richiede una richiesta di coerenza da parte dei vertici ecclesiastici. La chiesa ha delle regole, piacciano o non piacciano, sono quelle.

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