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E’ in evidente stato confusionale Giuseppe Gerardi che al gip risponde: «Non ricordo nulla di quella notte». L’interrogatorio al trentacinquenne che martedì notte ha ucciso la sorella investendola con l’auto, si è tenuto ieri mattina nell’ospedale di Paola. Rientrato in Tribunale il Gip Carmine De Rose ha convalidato l’arresto e disposto per il responsabile dell’omicidio la misura cautelare della detenzione in un istituto di cura, fino a quando non risulterà idoneo per il carcere. Per adesso resterà ricoverato presso il reparto di chirurgia, piantonato da agenti della polizia penitenziaria.
Il giudice, su richiesta dell’avvocato difensore Giuseppe Bruno, ha riconosciuto all’indagato il deficit psichico che aveva scaturito in lui il raptus di follia e che al momento di investire la sorella non era in condizione di ragionare. Questo particolare nella fase processuale, potrebbe risultare un’attenuante, ma al momento rimane ben salda l’accusa di omicidio volontario formulata dalla Procura di Paola, nella persona del Pm Giovanni Calamita.
Gerardi di quella fatidica notte ha detto di non ricordare niente, né di essersi recato improvvisamente per strada con una grossa pietra in mano a danneggiare le abitazioni dei vicini, né della congiunta che disperatamente l’aveva raggiunto in strada ad implorargli di desistere dai suoi comportamenti e di rientrare in casa. Tantomeno di averla investita. La salma della sorella Anna, di 51 anni, è stata consegnata ai familiari e oggi ad Acquappesa, si terranno i funerali.

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