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MATERA – «Abbiamo riempito la città ai primi di dicembre, 8000 persone solo domenica, saranno trentamila alla fine. Abbiamo sentito i commenti entusiasti nel servizio del Tg1, non posso che vedere cose positive nel lavoro fatto per il Presepe Vivente».

Le parole sono di Luca Prisco che ha in mano la macchina del Presepe Vivente, uno sforzo ampio, importante ma che ha subito un’evoluzione nel tempo oltre alla partecipazione enorme che premia comunque l’architettura complessiva dell’evento. «Io credo che la presenza di Cinecittà, le scenografie che completano il percorso sono un altro segnale importante e che è stato molto apprezzato. Onestamente vedo solo elementi positivi nell’evento che stiamo portando avanti.

Le critiche? Onestamente non le capisco. Mi dite che ci sono le file ma credo che qualsiasi evento in ogni parte del mondo presenta questo tipo di situazione. Noi le abbiamo completamente smaltite nel giro di 1 ora e 15 minuti. Mi pare che rientri tutto nella normalità di un evento di questa portata.

Mi dite che questo è un evento privato. Ma è chiaro che si tratta di un evento privato, il privato si impegna e paga una serie di servizi a cominciare dal suolo pubblico al Comune, si tratta di un evento che promuove la città e porta in questa città tanti turisti. Oggi Matera è piena, lo sforzo è grande, le spese anche e quello che manca è il sostegno pubblico rispetto a questi appuntamenti. Non capisco ad esempio per quale motivi questo evento non rientri nei Piot a differenza di altri che pure sono privati e che magari promuovono molto meno proprio in termini di presenze la città».

Prisco chiarisce alcuni aspetti anche se sottolinea anche come «non dovrebbe essere necessario, sono un imprenditore».

Poi aggiunge: «noi paghiamo l’apertura dei bagni, i parcheggi, gli steward e oltre 400 persone che vengono a fare le comparse e sono ospitate in città, spese rendicontate per 170.000 euro che sono previste.

Poi basta vedere i biglietti, venduti. Il costo? 5 euro mi pare accessibile a tutti».

Quindi si toglie un sassolino: «molte critiche per la verità sono virtuali, arrivano da facebook, da chi non vive proprio l’atmosfera e l’evento ma preferisce solo criticare. Le opinioni che noi abbiamo raccolto dalla gente in queste sere mi pare di tenore molto positivo, completamente positivo».

Poi uno sguardo anche verso il futuro ed un aggiunta: «mi pare chiaro che in queste condizioni io questo evento l’anno prossimo non lo rifaccio. Mi ritengo fortunato quest’anno perchè con le belle giornate che ci sono state siamo riusciti ad avere un buon riscontro di gente che è arrivata in città ma siamo partiti in ritardo ed il rischio che ci siamo presi è stato davvero molto alto. Bastava poco, diciamo qualche giornata di pioggia per perdere molti dei frutti che abbiamo raccolto».

Qualche parola viene spesa anche sulla città che si è trovata ancora una volta negli ultimi giorni a dover affrontare un evento di questa portata: «io credo che ancora non siamo pronti ad ospitare questo tipo di appuntamenti, abbiamo ancora bisogno di potenziarci e dobbiamo farlo ancora molto di più».

Oggi ci sarà la serata conclusiva ma l’arrivo di gente, incessante per il Presepe ed anche la decisione di riuscire non a concentrare ma a diluire le presenze in un arco di tempo lungo che copre quasi per intero le festività sono state scelte azzeccate. Così come è indubbio che l’appuntamento riscuota interesse e curiosità e che l’appeal, a partire da quello naturale, di Matera è ideale per un appuntamento di questo tipo.

p.quarto@luedi.it

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