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MATERA – Clima da perestrojka in consiglio comunale. Dopo la guerra fredda, il disgelo politico tra maggioranza e opposizione, o meglio, tra il sindaco Raffaello De Ruggieri e la minoranza adduciana, sembra essere sul punto di portare ad una distensione dei rapporti politici almeno sul tema 2019.
Toni distesi, addirittura sorrisi, battute, cenni di intesa tra i due principali avversari della campagna elettorale e un fatto ormai assodato, la conferma di Paolo Verri alla guida della Fondazione, danno la strana sensazione che sia scoppiata la pace. Di certo non tutto è superato.
La diffidenza reciproca resta, soprattutto nelle truppe consiliari, ma tra i generali qualcosa si muove. Niente di politico, per carità, sarebbe troppo. Per ora solo un tentativo di pacificazione, con la disponibilità da parte del sindaco al coinvolgimento e alla condivisione dei progetti con la minoranza, che è stata raccolta e rilanciata da Adduce sotto forma di richiesta di un tavolo di confronto permanente tra maggioranza e opposizione sul tema 2019.
Glasnost, trasparenza, è l’altra parola tornata di moda nell’assemblea cittadina. De Ruggieri elenca le cose da fare, spiega come vorrebbe organizzare la “governance” della Fondazione, esprime i suoi timori sulla vicenda del teatro Duni e confessa le sue perplessità sulla possibilità che il sindaco possa adeguatamente svolgere anche il ruolo di presidente di Matera-Basilicata 2019. Adduce non attacca, comprende i tormenti e invita Raffaello, a cui si rivolge con il “tu”, a tenere duro e a mantenere entrambe le cariche. Certo, se proprio non sarà possibile, che allora si apra una discussione più ampia sullo Statuto, magari introducendo la possibilità che nel consiglio di amministrazione della Fondazione possa essere presente un rappresentante del consiglio comunale. Questo permetterebbe al Comune, e quindi alla città, di esprimere due membri nell’organismo direttivo dell’ente avendo una predominanza sugli altri soggetti rappresentati, cosa senza dubbio più corretta rispetto all’attuale uguaglianza di posizioni. E se davvero questo accadesse, va da sé che il delegato del consiglio comunale potrebbe spettare all’opposizione dal momento che quello del sindaco sarà ovviamente espressione della maggioranza. Prove di dialogo, quindi, anche in una questione che appare come un campo minato dal punto di vista politico.
De Ruggieri in campagna elettorale aveva detto chiaramente di voler sdoppiare il ruolo di sindaco da quello di presidente della Fondazione ed è chiaro che sono in tanti ad ambire a quell’incarico. Nella maggioranza si era fatto inizialmente il nome di Emilio Nicola Buccico, poi quello di Vincenzo Santochirico, non è ancora circolato quello di Vincenzo Viti che ci potrebbe pure stare ma è evidente che la scelta non sarà ininfluente sugli assetti politici della maggioranza che sostiene De Ruggieri. C’è poi da tener presente il volere del primo azionista di Matera-Basilicata 2019, il governatore della Regione che tiene i cordoni della borsa. Ragion per cui il nodo della presidenza dell’ente rischia di diventare più intricato di quello che legava il carro di Gordio.
A tagliarlo potrebbe essere forse solo Marcello Pittella che lo farà se, e solo se, ci saranno le garanzie politiche per farlo. Difficile che quel ruolo possa essere addirittura assegnato a Salvatore Adduce o ad una sua diretta “emanazione”: apparirebbe come una sorta di risarcimento per la campagna elettorale persa. La carica di presidente potrebbe però diventare un modo per avvicinare ulteriormente le posizioni e rendere più fragili i confini tra maggioranza e opposizione, nel caso in cui si individuasse una figura di garanzia per tutti. Sarebbe un altro passo verso quel patto per Matera 2019 a cui in tanti stanno lavorando in silenzio.
La speranza (non si sa fino a che punto fondata) è che almeno questa partita resti fuori dai giochi senza frontiere che proseguono, senza vincitori né vinti, nel Pd. Difficile pensare che gli equilibri, se mai saranno trovati, nella direzione regionale non producano degli effetti anche sulla situazione politica della città di Matera, ma per ora è meglio non parlarne. Meglio godersi la perestrojka, la glasnost e magari pure un bicchiere di vodka prima che il freddo torni a gelare gli entusiasmi.

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