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CROTONE – Momenti di panico all’ingresso del Tribunale di Lecco. L’imprenditore edile Vincenzo Musolino, cognato del boss della ‘ndrangheta Franco Coco Trovato, ha minacciato di darsi fuoco fuori dal nuovo palazzo di giustizia. Musolino lamenta tra l’altro di non poter lavorare, lui e la sua famiglia, chiamati in causa da intercettazioni dell’ inchiesta «Metastasi» contro le infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto lecchese. 

Musolino ribadisce di aver pagato i suoi conti con la giustizia e che lui e i suoi figli nulla hanno a che vedere con l’inchiesta. Sul petto Musolino aveva un cartello con una citazione di Giovanni Falcone: «Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola». Sul posto sono intervenuti il 118, forze dell’ordine e vigili del fuoco. L’uomo legato a un palo minacciava di darsi fuoco con una tanica: dopo una trattativa è stato convinto a desistere ed è poi stato trasferito in questura.
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