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In Basilicata il tasso di occupazione del secondo semestre del 2014 è in leggero aumento (+1,2%) rispetto all’anno precedente con una crescita del quattro per cento circa dell’occupazione maschile: il totale degli occupati raggiunge alla fine del secondo trimestre 2014 un tasso del 47,4% (35% femminile e 60% maschile).

E’ uno dei dati emersi dalla seconda nota sul mercato del lavoro, realizzata dal Centro studi della Uil, presentata stamani a Potenza. In termini assoluti, si registra un dato negativo di circa 15 mila unità dal 2007, anno di inizio della crisi economica, di cui 1.300 in meno nel primo trimestre (175.066 a fronte di 175.714), rispetto allo stesso periodo del 2013 (180.597 rispetto a 185.200), e un incremento di 4.500 occupati nel secondo (sempre in confronto al precedente).

L’aumento è fisiologico, ed è relativo a fenomeni di stagionalità. Nel secondo trimestre del 2014, inoltre, gli «inattivi» sono 170 mila circa, quattromila in meno rispetto al 2013. Nel primo semestre 2014, infine, i disoccupati sono stati in media circa 33 mila (circa 20 mila nel 2007 e in costante aumento in questi anni).

«La disoccupazione giovanile – ha detto il segretario lucano della Uil, Carmine Vaccaro – in alcune aree sfiora il 60 per cento, e oggi bisogna fare in fretta, rendendo la regione in grado di accogliere investimenti che in Europa pure ci sono: si potrebbero ad esempio ricreare le condizioni che portarono qui la Fiat negli anni Novanta, ovvero il “prato verde”, la mancanza di criminalità, l’alta scolarizzazione e i salari d’ingresso».

Secondo il responsabile del Centro studi, Giancarlo Vainieri, «le famiglie lucane vivono la paura di cadere in condizioni di povertà, e il settore pubblico deve rimettere al centro le politiche di crescita per invertire un trend negativo che ormai prosegue da troppo tempo». 

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