X
<
>

Condividi:
1 minuto per la lettura

COSENZA – La procura della Repubblica di Cosenza ha emesso dieci avvisi di garanzia, notificati dalla guardia di finanza, a carico di dirigenti dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza. La procura avrebbe rilevato come diversi professionisti, tra cui molti avvocati, sarebbero stati ammessi come consulenti senza che siano state seguite le procedure previste per legge. I dirigenti dell’Asp avrebbero agito attuando scelte di tipo fiduciario.

Nel provvedimento sono indagati tutti i vertici dell’Azienda sanitaria, ai quali sono contestati singolarmente diversi episodio. Come il caso di un manager finito nell’indagine per avere presentato un curriculm vitae “ingannevole”. I magistrati ritengono, infatti, che non sia stato specificato con correttezza il titolo di studio reale. Ma sono gli incarichi legali a comporre la gran parte delle contestazioni. Per un manager sono scattate le contestazioni per due incarichi affidati ad altrettanti legali per 92mila euro e 101 mila euro. Ma c’è chi è riuscito a fare di meglio. In sette delibere, infatti, sono stati cumulati decine e decine di incarichi tutti per lo stesso legale, con somme ragguardevoli da incassare per il professionista e da pagare per l’Asp. Infine, un altro episodio riguarda il trasferimento di un dipendente dell’Afor. Un promettente avvocato, con in tasca, però, solo la laurea in giurisprudenza senza l’abilitazione alla professione forense. Eppure, una volta arrivato all’Asp, l’uomo ha ricevuto una serie di incarichi per seguire vertenze legali. 
Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE