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Roma, 12 mar. (Adnkronos) – La Direzione Investigativa Antimafia ha confiscato patrimonio immobiliare di Ilario D’Agostino e Francesco Cardillo rispettivamente di originari di Placanica e Bovalino, in provincia di Reggio Calabria per un valore complessivo che ammonta a dieci milioni di euro. Il Tribunale di Torino lo aveva sottoposto a sequestro già dal 22 aprile 2012, a seguito di una proposta di misura di prevenzione avanzata dal Direttore della Dia. 
Le indagini, avviate nel 2008 dal Centro Operativo di Torino, spiega una nota della Dia, avevano permesso di individuare un sodalizio costituito da persone legate da vincoli familiari e contigue ad ambienti di criminalità organizzata riconducibile alla ‘ndrangheta che, con l’inserimento di giovani parenti o di altri soggetti comunque incensurati, deteneva da anni il controllo di società di costruzioni e di altre attività economiche, tramite le quali riciclava denaro di provenienza illecita insinuandosi in appalti di pubblica evidenza, quali quelli per la realizzazione di alcune tratte della Tav piemontese e per la costruzione delle opere connesse alle olimpiadi di Torino 2006. 
Negli ultimi tempi D’Agostino era addirittura riuscito ad inserire una sua impresa nei lavori per la realizzazione del nuovo porto di Imperia. I beni sequestrati, intestati ai predetti e ad alcune delle società loro riconducibili (Italia Costruzioni Srl e Ediltava Srl), sono relativi ad immobili, terreni e la somma di euro 156.985,00, provento della vendita di un’abitazione e relativi garage siti in Oulx (TO). 

LA Direzione Investigativa Antimafia ha confiscato il patrimonio immobiliare di Ilario D’Agostino e Francesco Cardillo rispettivamente di originari di Placanica e Bovalino, in provincia di Reggio Calabria per un valore complessivo che ammonta a dieci milioni di euro. Il Tribunale di Torino lo aveva sottoposto a sequestro già dal 22 aprile 2012, a seguito di una proposta di misura di prevenzione avanzata dal direttore della Dia. 

Le indagini, avviate nel 2008 dal Centro Operativo di Torino, spiega una nota della Dia, avevano permesso di individuare un sodalizio costituito da persone legate da vincoli familiari e contigue ad ambienti di criminalità organizzata riconducibile alla ‘ndrangheta che, con l’inserimento di giovani parenti o di altri soggetti comunque incensurati, deteneva da anni il controllo di società di costruzioni e di altre attività economiche, tramite le quali riciclava denaro di provenienza illecita insinuandosi in appalti di pubblica evidenza, quali quelli per la realizzazione di alcune tratte della Tav piemontese e per la costruzione delle opere connesse alle olimpiadi di Torino 2006. 

Negli ultimi tempi D’Agostino era addirittura riuscito ad inserire una sua impresa nei lavori per la realizzazione del nuovo porto di Imperia. I beni sequestrati, intestati ai predetti e ad alcune delle società loro riconducibili (Italia Costruzioni Srl e Ediltava Srl), sono relativi ad immobili, terreni e la somma di 156.985 euro, provento della vendita di un’abitazione e relativi garage siti in Oulx (Torino). 

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