X
<
>

Condividi:
3 minuti per la lettura

Un volo di 15 metri, dal quarto piano. Il piccolo Alex Rodolfo M., cinque mesi, è ora ricoverato in prognosi riservata all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza; è vivo e, secondo i referti medici, non è in pericolo di vita. Un vero e proprio miracolo per il piccolo che è stato lasciato cadere nel vuoto dallo zio. Agostino, 27 anni, affetto da sindrome di Down.
E’ accaduto tutto in pochi minuti ieri, intorno a mezzogiorno a Vaglio Lise, nel popoloso quartiere cittadino di via Popilia, in piazza Francesco Spezzano: il giovane, era in casa insieme alla sorella, la madre del bambino di 19 anni, e il fratello che gli fa da tutor. Il padre del bambino, un 26enne, è fuori casa. Agostino, da sempre con gravi problemi psichici e affetto dalla sindrome di Down, senza segni di particolare instabilità, approfitta di un attimo di distrazione della sorella e del fratello e si avventa sul neonato. Lo preleva dal letto e, tenendolo stretto in braccio, si avvia sul balcone e lo lascia cadere. Tra le urla e la disperazione la giovane mamma e suo fratello si precipitano giù per le scale per andare a soccorrere il bambino; lo alzano da terra e senza perdere un secondo si infilano in macchina e corrono al Pronto Soccorso dell’Annunziata. Nel quartiere intanto arrivano i carabinieri e l’ambulanza. Ai militari sul posto, la gente in strada indica lui, Agostino, ancora fermo sul balcone al quarto piano che guarda tutti dall’alto in basso.
I carabinieri corrono a bloccarlo, anche per paura di un suo gesto sconsiderato. Appena lo fermano si rendono subito conto dei suoi problemi mentali.
I sanitari trasportano il 27enne all’ospedale. Intanto per il piccolo buone notizia nonostante la caduta: ha diverse fratture e traumi su tutto il corpicino, ma non è in pericolo di vita. La prognosi non può che restare riservata, ma i medici dell’Annunziata sono molto fiduciosi su una lieta evoluzione. Dai segni sul corpo del bambino sembrerebbe che a salvargli la vita sia stato il tipo di “atterraggio”. Il piccolo, infatti è atterrato sulle mattonelle poste all’ingresso del palazzo, con il sedere. Soltanto un urto successivo al primo impatto, invece, per la testa. Intanto i carabinieri trattengono lo zio, sentono i parenti e ricostruiscono la dinamica. Una volta chiarita anche la situazione clinica del 27enne autore del tentato omicidio dell’infante, che oltre a essere Down è anche dializzato, i militari informano la Procura della Repubblica. Il 27enne, piantonato nel Reparto di psichiatria dell’Annunziata, viene sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio presso il nosocomio bruzio. Si tratta dell’unica misura che è possibile applicare. Misura resa necessaria, non solo dal gesto messo in atto, ma per la possibilità che lo stesso possa essere ripetuto.
Già in passato, infatti, Agostino, si era reso protagonista di fatti simili a quello di ieri. In precedenza aveva lanciato dal balcone un gatto e un cane. E proprio in quella occasione erano intervenuti gli agenti della Squadra Volante della Polizia. Tra le proteste dei vicini di casa che oltre agli animali, spesso si erano visti lanciare addosso ogni tipo di oggetto, anche in quel caso non fu possibile fare molto. Intanto restano gravi, ma stazionarie, le condizioni del bimbo che nella serata di ieri è stato sottoposto ad un intervento chirurgico. I medici continuano a riservarsi la prognosi. Il piccolo ha subito, dopo il volo di circa 15 metri, traumi cranici e toracico-addominali, con edemi a un polmone e alla milza. In giornata dovrebbe essere sottoposto all’esame della Tac.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE