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I carabinieri del Nucleo Radiomobile di Cosenza hanno tratto in arresto all’alba tre persone, accusate di traffico di sostanze stupefacenti, in particolare eroina e cocaina. I tre arrestati, appartenenti al cosiddetto «clan degli zingari», sono Marco Abbruzzese, 21 anni, detto «Struzzo» (da cui il nome dell’operazione, denominata «Bipede»), Francesco Bevilacqua, 34 anni, e Alessandro Morrone, 23 anni.
Alla loro cattura si è arrivati dopo circa sei mesi di indagini, che hanno fatto luce su almeno due anni di spaccio di droga. Le indagini sono partite dalle dichiarazioni di due studenti universitari, che erano entrati nel giro della droga come assuntori. Ma molti altri assuntori, sentiti dalla magistratura, non hanno voluto affatto collaborare, come ha precisato il procuratore aggiunto di Cosenza, Domenico Airoma, che ha partecipato alla conferenza stampa, tenutati nella sede del comando provinciale dei carabinieri di Cosenza. Accertati almeno due o tre cessioni di droga alla settimana, soprattutto a giovanissimi.
La centrale dello spaccio era nel quartiere di San Vito, storica roccaforte del clan degli zingari. «Dobbiamo rendere la vita difficile agli spacciatori», ha detto Airoma, «e per questo utilizzeremo tutte le risorse normative a nostra disposizione».

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