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POTENZA – Solidarietà al professore agli arresti da 3 settimane. E un duro atto d’accusa ai colleghi che non hanno partecipato alla manifestazione sabato. «Turpi individui». Addirittura «microbi». Con l’augurio che chi di dovere faccia «completamente piazza pulita».
E’ arrivato anche un messaggio di Sergio Caparrotti tra le dichiarazioni a favore di Nicola Marraudino, raccolte dal gruppo di amici, parenti e colleghi che su facebook ha avviato una campagna di sostegno del primario del reparto di Cardiochirurgia del San Carlo di Potenza, ai domiciliari per il caso di Elisa Presta, la paziente 71enne morta durante un trapianto di valvole aortiche a maggio del 2013.
Caparrotti è stato il predecessore di Marraudino dal 2005 al 2008, quando si dimise denunciando «maldicenze», «invidie», «gestione fallimentare», «frustrazioni professionali» e l’«abitudine a ordire trame a discapito di chi ha ruoli di responsabilità e di chi cerca di elevarsi al di sopra della loro mediocrità». Veleni trasfusi in un’altra inchiesta giudiziaria, che lo ha colpito e non poco. Per quanto dalle indagini sia emerso che le illazioni su trapianti di valvole cardiache difettose e loschi affari con i fornitori non avessero alcun fondamento.

l.amato@luedi.it

(L’articolo completo sull’edizione cartacea in edicola)

 

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