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E’ una Basilicata ferma al palo quella che emerge dal nuovo rapporto Svimez che verrà presentato il prossimo settembre ma di cui sono già emersi fattori indicativi sull’andamento dell’economia, italiana, meridionale e, in particolare, lucana. Se ne Nord Italia si incomincia, anche se lentamente, a venir fuori dalla terribile crisi economica del 2008-2010, il Mezzogiorno fa ancora registrare una fase di stagnazione. Il prodotto interno lordo realizzato nel 2010 nel Mezzogiorno è stato di 0,2%, che recupera solo in parte la caduta dell’anno precedente (-4,6%) e che comunque resta inferiore di un punto e mezzo percentuale del resto del paese (1.7%).
Complessivamente la recessione italiana è stata molto più elevata rispetto alla media europea. Nel biennio 2008-2009 la caduta dell’attività produttiva, In termini di Pil (prodotto interno lordo), è stata pari al -6,3 per cento nel Mezzogiorno, lievemente più debole di quanto registrato nel resto del Paese (-6,6 per cento), ma di oltre il 65 per cento più elevata della media europea (- 3,8 per cento).
Secondo lo Svimez il declino delle Regioni del Sud potrà essere interrotto «solo in presenza di una adeguata domanda privata e pubblica che attenui gli effetti di breve periodo della crisi indotti dai processi di ristrutturazione e, nel medio periodo, favorisca una ripresa duratura nella produzione e nella creazione di posizioni lavorative stabili e efficienti».
La situazione della Basilicata – sempre secondo i dati del rapporto – è ancora peggiore, presentendo valori inferiori a quelli delle altre regioni. Uno per tutti, ancora una volta il Pil: è pari a -1,3 (valore assoluto più altro del Mezzogiorno).

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