X
<
>

Condividi:
4 minuti per la lettura

Sono 12 gli avvisi di garanzia notificati dai carabinieri a due settimane dal crollo di vico Piave a Matera.  

Nella tragedia ha perso la vita una donna di 31 anni, Antonella Favale. Decine gli sfollati: è vasta l’area su cui sono state estese misure di sicurezza. 

Tra le persone indagate, a vario titolo, per disastro e omicidio colposo, vi sono anche due tecnici dei Vigili del Fuoco che effettuarono sopralluoghi nelle settimane precedenti e l’ingegnere del Comune Nicola Oreste, estratto vivo a 12 ore dal crollo e ancora ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale della città lucana. 

Su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Matera, i Carabinieri hanno notificato avvisi di garanzia a tecnici, imprese, funzionari di enti locali e di proprietari di immobili coinvolti nel crollo della palazzina di vico Piave lo scorso 11 gennaio.

I due tecnici dei Vigili del Fuoco indagati sono gli ingegneri Domenico Masciandaro e Maddalena Lisanti, che hanno redatto verbali dopo i sopralluoghi negli edifici, eseguiti singolarmente e rispettivamente il 7 gennaio 2014 e il 15 dicembre 2013. 

L’ingegnere Oreste è indagato insieme alla moglie, Ornella Cianfrone: residenti nell’edificio crollato, sono comproprietari dell’appartamento dove è stata realizzata una sopraelevazione.

Gli altri indagati sono Nicola Andrisani, proprietario del locale a pianterreno oggetto di intervento di riqualificazione da destinare ad attività culturali e di ristorazione (a cui si erano opposti nei mesi scorsi i condomini della palazzina crollata), il progettista dei lavori, l’architetto Rossella Bisceglie, l’ingegner Francesco Paolo Luceri, autore dei calcoli statici nel cantiere, il titolare dell’impresa Rieco, esecutrice delle opere, Emanuele Taccardi, Francesco Paolo Andrisani, direttore del cantiere, l’ingegner Vincenzo Andrisani, collaudatore dei lavori in corso d’opera, l’ingegner Emanuele Lamacchia Acito, tecnico del Comune di Matera e redattore del verbale per il sopralluogo del 23 dicembre 2013 e il dirigente dell’Ufficio tecnico comunale dei lavori pubblici, Delia Maria Tomaselli.

Il provvedimento è stato notificato per conoscenza ad altre 42 persone, parti lese nell’inchiesta e rappresentate dai parenti delle persone vittime del crollo, proprietari e affittuari. 

(ANSA) – MATERA, 25 GEN – Restano gravi ma stazionarie le condizioni di Nicola Vito Oreste, l’ingegnere comunale di 57 anni, ricoverato con riserva di prognosi dall’11 gennaio scorso presso il reparto di rianimazione dell’ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera, dopo il crollo della palazzina di vico Piave che ha causato la morte di Antonella Favale, di 31 anni e il ferimento di un’altra donna, Sara Elia di 37 anni, tuttora ricoverata presso lo stesso nosocomio.
In vico Piave, intanto, sotto il controllo di tecnici comunali e l’apporto di squadre dei Vigili del Fuoco sono ripresi i lavori di messa in sicurezza dell’edificio crollati e di quelli attigui in parte coinvolti, con la rimozione delle parti pericolanti delle strutture e il graduale trasferimento delle macerie in un sito per la custodia giudiziaria.
Nei giorni scorsi il magistrato che coordina le indagini, il pm Annunziata Cazzetta con il Procuratore generale Celestina Gravina, insieme ai Carabinieri e a tecnici di enti locali, ha compiuto ulteriori sopralluoghi per una valutazione delle possibili cause del cedimento strutturale dell’edificio e sugli aspetti di messa in sicurezza dell’edificio, i cui effetti hanno determinato decine di ordinanze di sgombero. A supporto del lavoro di indagini (stamani sono stati notificati 12 avvisi di garanzia) la Procura ha nominato come periti l’ingegnere strutturista pugliese Michele Colella e la geotecnica Caterina Di Maio della facoltà di ingegneria dell’Università della Basilicata.
Si susseguono, intanto, le azioni di solidarietà verso le oltre 50 famiglie sfollate (quelle della palazzina crollata e di altri edifici, sgomberati in via precauzionale) che hanno trovato sistemazione presso parenti o amici o in strutture messe a disposizioni dal Comune o da associazioni di volontariato. La Caritas diocesana e il gruppo “Vico Piave”, quest’ultimo formatosi su Facebook, hanno avviato una raccolta fondi. E per domani, su iniziativa dello chef Franco Ritella, degli imprenditori Antonio De Salvo e Achille Volpe, è stato organizzato un pranzo di beneficenza, il cui ricavato sarà destinato ai bisogni delle famiglie coinvolte nel crollo. (ANSA).

In vico Piave, intanto, sotto il controllo di tecnici comunali e l’apporto di squadre dei Vigili del Fuoco sono ripresi i lavori di messa in sicurezza dell’edificio crollati e di quelli attigui in parte coinvolti, con la rimozione delle parti pericolanti delle strutture e il graduale trasferimento delle macerie in un sito per la custodia giudiziaria.

 

Nei giorni scorsi il magistrato che coordina le indagini, il pm Annunziata Cazzetta con il Procuratore generale Celestina Gravina, insieme ai Carabinieri e a tecnici di enti locali, ha compiuto ulteriori sopralluoghi per una valutazione delle possibili cause del cedimento strutturale dell’edificio e sugli aspetti di messa in sicurezza dell’edificio, i cui effetti hanno determinato decine di ordinanze di sgombero. 

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE