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La scoperta fatta dagli uomini del Compartimento della Polizia Postale e delle Telecomunicazioni per la Calabria – Sezione di Crotone, ha consentito di disarticolare un’organizzazione che favoriva la regolarizzazione di cittadini extracomunitari fornendo loro documentazioni attestanti rapporti lavorativi inesistenti con ignari cittadini italiani.
Gli indagati inoltravano alla Prefettura richieste di regolarizzazione per lavoratori extracomunitari dichiarando falsamente, dietro adeguato compenso, di averli impiegati come colf e badanti; in questo modo gli extracomuniatri ottenevano dalle autorità un’attestazione che consentiva loro di circolare liberamente sul territorio italiano in attesa del permesso di soggiorno.
Per inoltrare la domanda di sanatoria il presunto datore di lavoro incassava da ogni extracomunitario una somma di mille euro. L’indagine ha portato alla denuncia di sette persone, tra cui due consulenti e cinque sedicenti datori di lavoro, con le accuse di truffa, favoreggiamento della permanenza di cittadini stranieri sul territorio dello Stato, falso in atto pubblico ma anche sostituzione di persona dal momento che le domande di sanatoria a favore degli extracomunitari venivano inoltrate, per via telematica, a nome di cittadini che sono poi risultati all’oscuro di tutto.
L’indagine è partita proprio quando alcuni di questi ignari datori di lavoro, nei primi mesi dello scorso anno, hanno ricevuto dall’Inps la richiesta di versare i contributi per la regolarizzazione degli stranieri che risultavano alle loro dipendenze. A quel punto è emerso che qualcuno aveva presentato le domande di sanatoria a loro completa insaputa utilizzandone i dati personali sui moduli inoltrati per via telematica allo sportello unico per l’immigrazione ubicato presso la Prefettura di Crotone. Gli uomini della sezione della Polizia postale e delle comunicazioni hanno così iniziato ad esamniare una per una le comunicazioni informatiche risalendo ai veri mittenti i quali, in alcuni casi, avevano aperto fino a cinque indirizzi email. Richieste che, secondo quanto accertato, sono partite dai territori dei comuni di Crotone, Cutro, Isola Capo Rizzuto e Rocca di Neto attraverso alcuni studi professionali di consulenti del lavoro. Uno dei quali, unicato a Crotone, è stato sottoposto a perquisizione dagli agenti della Polizia postale che hanno rinvenuto i fascicoli con le domande inoltrate a favore di cinquanta lavoratori stranieri. È emerso anche il caso di un sedicente datore di lavoro che aveva presentato richiesta di sanatoria ma che una volta ricevuta dall’Inps la richiesta di versare i contributi a favore dello straniero alle sue dipendenze si è precipitato alla Polizia denunciando di essere all’oscuro di quella domanda di sanatoria a suo nome.
I risultati dell’indagine, coordinata dal sostituto procuratore di Crotone Nicola D’Amato sono stati illustrati questa mattina in una conferenza stampa presieduta dal vicario del questore Roberto Pellicone, dal vice dirigente della squadra Mobile Cataldo Pignataro e dal sovrintende Serafino Scalise, dirigente della sezione della Polizia postale e delle comunicazioni.

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