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MATERA – Si sentirà il suono dei campanacci, che Ulderico Pesce già rievoca, e le note dei Tarantolati che cantano il 2019 facendovi confluire tutti gli echi del Mediterraneo; dagli scaffali i riti religiosi della Basilicata potranno finire fra le mani del visitatore del Sol levante, che, stupefatto di fronte alla bellezza delle terra fra i due mari, tornerà a casa con una domanda in più. L’Expo della Basilicata porterà l’acqua che ha consentito la vita in questa terra, un tempo, finanche nelle rime, irrimediabilmente amara; oggi, al contrario, luogo da esporre, contenitore di giacimenti culturali e naturali di immensi valore. Andremo all’Expo con l’eleganza della prosa di Raffaele Nigro, testimonial culturale che già in passato aveva acceso l’attenzione sui fuochi del Basento, e che oggi regalerà al visitatore l’esperienza di vivere fra i luoghi già battuti dai Normanni. I cavalieri indomiti elessero infatti la Basilicata a proprio feudo: ivi posero messi, edificando castelli. Ebbene, quei manieri antichi e possenti, rimaneggiati e fatti propri dai signori che in terra di Basilicata si alternarono, costituiscono oggi un intero sistema castellare, ricco di miti e fascino. Al prosatore elegante e colto l’onore di accompagnare il visitatore nella scoperta dei fortilizi lucani. Ancora prima, alcune settimane addietro, ci aveva pensato il Premio Campiello Mariolina Venezia a raccontare la Basilicata attraverso Matera, approntando, con i suoi 6 scrittori del festival, racconti, memorie nuove emozioni per l’esposizione universale di Milano.
Della regia dell’evento va dato atto alla Presidenza, alla Giunta, al Consiglio, alla cabina appositamente approntata e a Patrizia Minardi, dirigente dell’Ufficio regionale Sistemi culturali Turismo, Cooperazione internazionale, che ha curato il coordinamento operativo dell’evento. Così, la scelta è caduta sull’occhio del cinema, un linguaggio che ha già saputo raccontare questa regione, e che a Milano ritroveremo con le foto e l’attrezzatura originale del grande Pasolini (portate dalla Cineteca Lucana, assieme agli introvabili strumenti catalogati come “precinema”), quasi uno scopritore ante litteram della bellezza e del valore dei paesaggi della Murgia materana. Lo stand della Basilicata non dimenticherà di comunicare i sapori alla base della grande tradizione enogastronomica lucana: il pane, elemento quasi sacro della tradizione, fatto di acqua e grani scelti; ad expo l’attenzione è sulla community, che però l’altipiano murgiano già tempo addietro seppe declinare nella faticosa raccolta dell’oro dei campi, ed infine nel rito della tavola, dove la famiglia, riunita, mangiava il frutto del sudato lavoro. Oggi la storia rivolge il capo verso i cibi naturali: ne riconosce la fonte della vita, mentre proprio la scritta life campeggia sulle pareti biodegradabili dei padiglioni di Milano. La Basilicata torna al centro del gusto con la sua tradizione: sceglie se stessa e porta all’Expo i suoi sapori, fatti anche di una imprenditorialità che ha scelto di sposare la cultura (si vedano i biscotti ‘cotti’ per Matera 2019). E’ così che potrà capitare di imbattersi in veri banditori, che con i versi declameranno la bontà del pane, con l’umorismo del poeta Roberto Linzalone.
L’Arpab (Agenzia per la Protezione dell’Ambiente) sarà presente con il suo direttore Aldo Schiassi e alcuni tecnici: dopo l’adesione al progetto “Aqua 2015” e alla giornata mondiale sull’acqua del 22 marzo scorso, sarà protagonista nelle giornate di sabato 9 (con la rettrice dell’Università degli studi della Basilicata, Aurelia Sole) e venerdì 22 maggio; inoltre proietterà un video realizzato per l’evento “Dalla sorgente al mare, l’acqua racconta…”. Il filmato, della durata di 10 minuti, realizzato grazie al supporto dell’ufficio stampa della giunta regionale e della sede Rai per la Basilicata, descrive il monitoraggio di Arpab sulle acque superficiali. Tutto l’evento Expo Basilicata sarà trasmesso in streaming oltre a una diretta Periscope e al live tweeting.
L’acqua (il claim lucano è “Our water your life”) animerà anche i tavoli istituzionali, dove saranno siglati protocolli per favorire l’uso consapevole delle risorse, con dibattiti in cui fra dighe, laghi e riserve idriche realizzate con antica sapienza dalle maestranze locali (i palombari che corrono nei sotterranei materani sono oggi recuperati alla fruizione) terranno banco in due distinti momenti, nello stand della Basilicata. Gli eventi, il fumetto, l’accessibilità del turismo, le nuove tecnologie, la valigia dell’artista, il riconoscimento di Matera 2019, Federico II, una corsa podistica dedicata all’Expo, i parchi naturali di una terra, i tanti simboli di una regione così come ritratta dai suoi comuni: tutto confluirà in questo luogo destinato alla fruizione di spettatori tanto diversi: è tutto pronto, non resta che ripetere, parafrasando una celebre frase di Raffele Nigro, come la Basilicata risulterà il davanzale da cui scorgere l’intera vita.

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