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DAL POLLINO alla Sila: è stata un’altra notte con l’incubo terremoto per la Calabria. Sul massiccio al confine con la Basilicata la terra ha tremato due volte, alle 23,04 e alle 23,20, con magnitudo di 2.6 e 2.7: abbastanza forte per essere avvertito ancora una volta dalla popolazione che da settimane dorme in macchina e che ancora non ha assorbito la tensione per la scossa di magnitudo 5 registrata la notte di venerdì 26 ottobre. 

Poi, alle 0.12, una scossa di intensità 2.5 è stata avvertita anche su un altro rilievo calabrese, quello della Sila, che negli ultimi tempi sta subendo anch’esso fenomeni sismici, sia pure più sporadici rispetto a quelli del Pollino. L’epicentro è stato nella zona tra le province di Cosenza, Crotone e Catanzaro. San Giovanni in Fiore è stata la località più vicina all’epicentro.

Infine alle 0.40 una nuova scossa a nord, sul monte Sirino che fa parte del massiccio del Pollino. L’intensità, anche in questo caso, è stata di 2.5. Nessuna delle scosse ha causato danni.

Intanto resta focale però la sitazione di Mormanno e delle altre zone sotto l’infulenza dello sciame sismico: il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Antonio Catricalà riceverà i sindaci dell’area del Pollino colpita dal sisma del 26 ottobre, giovedì 8 novembre, alle ore 17, a Roma. Della delegazione che si recherà a Palazzo Chigi farà parte anche il presidente del Parco Nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra.

 

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