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Opportunità, integrazione, partecipazione: sono «le parole chiave» di un disegno di legge, approvato dalla giunta regionale «per rispondere più adeguatamente alla portata dei nuovi fenomeni migratori, rappresentati dai cittadini di Stati non appartenenti all’Unione Europea e neocomunitari, che in Basilicata nel 2013 hanno avuto un’incidenza del 2,6 per cento sul totale della popolazione». 

Il ddl «Norme per l’accoglienza, la tutela e l’integrazione dei cittadini migranti e dei rifugiati», secondo quanto reso noto dall’ufficio stampa della giunta, rispetto alla precedente normativa, «estende gli interventi e le azioni inclusive anche ai rifugiati e ai richiedenti asilo politico, in continuità con le iniziative di accoglienza messe in campo dalla Regione».

In Basilicata gli stranieri residenti all’inizio del 2013 erano circa 15 mila, di cui ottomila non comunitari.

Tra i gruppi di provenienza spiccano i romeni (circa il 40 per cento), gli albanesi (circa l’undici per cento) e i marocchini (il dieci per cento). Tra i settori con maggiore
impiego di manodopera straniera emerge il comparto primario (39,4 per cento), seguito dal terziario (31,9 per cento) e dal settore industriale (27 per cento). 

Gli alunni con cittadinanza straniera sono circa 2.300 di cui il 18,7 per cento nella scuola dell’infanzia, il 33,7 per cento in quella primaria, il 21,5 per cento in quella secondaria di primo grado e il 26,2 per cento in quella di secondo grado: «Una comunità – ha detto il presidente della Regione, Marcello Pittella – misura la qualità civile e culturale in base alla capacità di costruire reti interne di solidarietà e servizi per sostenere le persone più deboli, indifese e meno fortunate. La cornice normativa sull’immigrazione, prima di tutto, è a garanzia dei diritti delle persone che scelgono di lasciare il loro Paese d’origine per cercare un benessere economico o perché perseguitate».

 

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