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Giuseppe Console, il ragazzo di 24 anni accusato del barbaro omicidio del ventunenne triestino Giovanni Novacco, sarà interrogato questa mattina dal Gip del Tribunale di Paola, Carmine De Rose, nel corso dell’udienza di convalida del fermo di indiziato di delitto, firmato dalla Procura della Repubblica di Trieste. Davanti al giudice, se non si avvarrà della facoltà di non rispondere, dovrà fornirà la su versione dei fatti sull’uccisione di Novacco, che secondo gli investigatori sarebbe stato seviziato per 12 ore e bruciato vivo in una casa abbandonata. Console, dopo una notte trascorsa in treno, aveva tentato di rifugiarsi nell’abitazione estiva di famiglia, a Verbicaro, di cui è originario e dove abitano i suoi nonni. Ma una volta giunto al paesino è stato bloccato da poliziotti della squadra mobile di Cosenza. A Trieste, nei giorni scorsi, era stato arrestato il suo complice, il trentaquattrenne Alessandro Cavalli, con cui avrebbe progettato il piano di morte. Sarebbe stato Console che per evitare il riconoscimento della vittima, avrebbe dato fuoco al ventunenne quando era ancora in vita, ma i risultati dell’esame autoptico sul cadavere forniranno maggiori elementi all’autorità inquirente per ricostruire quanto accaduto in quella casa dell’orrore.

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