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di ALESSIA GIAMMARIA
LE quattro serate di festeggiamenti e il pranzo sono salvi e, con gran
dispiacere di qualcuno e con gran giubilo di tanti altri, il salotto buono
della città – piazza Mario Pagano – come ogni 29 maggio che si rispetti
tornerà a essere una “cantina” a cielo aperto.
Grazie al sindaco Vito Santarsierso, che ha fatto da mediatore tra forze
dell’ordine e ragazzi dell’associazione Portatori del Santo, quella che
rischiava di diventare una vera e propria “battaglia del vino”, si è
conclusa con un armistizio preventivo magari accompagnato da un bel bridisi
con tanto di vino rosso. Ma sul bridisi meglio non indagare troppo onde
evitare che qualcuno possa storcere il naso.
Domenica prossima in piazza torneranno i tavoloni di legno e le panche. Le
poltroncine del “salotto” rimarranno a casa.
Chi temeva – ed erano veramente in tanti – che le quattro serate e il pranzo
potessero saltare oggi può finalmente tirare un sospiro di sollievo.
Portatori soddisfatti del risultato e già pronti, come d¹accordi presi con
il sindaco, a indossare anche i panni di “controllori” onde evitare che,
come paventato da alcuni, la piazza si trasformi in un circolo di alcolisti
neanche anonimi. La piazza, però, non è mai stata «un luogo di ubriachi –
spiegano Alessandro Gallella e Gennaro Favale a nome di tutti i Portatori
– lo dimostra il fatto che in tutti questi anni sia le serate che il pranzo
l¹unica vera ebrezza è stata quella di vedere tanti ragazzi e anche tanti
adulti» uniti in uno stesso luogo con un solo desiderio: divertirsi e sì
³ubriacarsi² ma di vita.
Nei prossimi giorni sono previsti una serie di incontri con le forze
dell’ordine, Questore in primis, nel corso dei quali si ragionerà sugli
accorgimenti «da mettere in pratica» per accogliere «le richieste sulla
sicurezza che ci sono state avanzate».
Quindi niente vino ai minorenni – «cosa tra l¹altro che abbiamo sempre
fatto» – maggiore attenzione nei confronti di coloro che dovessero tentare
di portate in piazza alcolici che non siano quelli della ³Cantina² e
somministrazione controllata, ovvero niente vino a chi magari in piazza è
già arrivato un po’ brillo perché ha pensato di fare scorta di alcool prima
della festa.
Chiusa la battaglia «finalmente – proseguono Galella e Favale – possiamo
tornare a pensare alle cose serie».
I Portatori, infatti, hanno ancora tanto da fare e soffermarsi «su quella
che era diventata una polemica sterile e antipatica» è oggi davvero tempo
perso.
Fatto sta che, come ha riconosciuto il capogruppo del Pdl al Comune,
Fernando Picerno, «il tam tam di solidarietà all’associazione, in rete e
non solo, ha riecheggiato in ogni angolo della città e l’effetto boomerang è
stato fortissimo».
Davvero una grande dimostrazione di appartenenza alla città.
Alla fine, però, «ha prevalso il buon senso, quello frutto di confronto e
mediazione tra le parti: da una parte un’associazione di giovani potentini,
animati dalla voglia di divertirsi e far divertire, dall’altra le
istituzioni che hanno messo al centro l’ordine pubblico e la volontà di
svolgere i festeggiamenti del santo Patrono in modo sobrio». Chi ha vinto
davvero, però, «non sono solo le due parti ma è quella che sta nel mezzo: un
fiume di persone, giovani e non, professionisti, politici, giornalisti o
semplici cittadini che si sono uniti in un unico coro a sostegno dei valori
forti che animano la festa di San Gerardo».
Saper ascoltare gli umori della gente e andare incontro alle esigenze reali
della comunità, «anche quando si tratta di una festa – ha concluso Picerno –
è vera politica».

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