X
<
>

Condividi:
4 minuti per la lettura

SE È VERO CHE “il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni” noi in Basilicata di sognatori audaci ne abbiamo tanti.
Lo abbiamo visto ultimamente con la grande vittoria di Matera, che sarà nel 2019 Capitale Europea della Cultura. Un gruppo unito e coeso che ha lavorato instancabilmente per condurre la Basilicata a questo risultato.
E Ida Leone è stata una parte molto importante di questo gruppo: appassionata, agguerrita e grintosa, rappresenta la donna che mi piace.
Lo stile, in fondo, sta anche nel porsi verso gli altri e nel sapere come portare avanti tutte le situazioni che la vita ci offre.
Ida la conosco da tempo, con lei abbiamo portato avanti il progetto #potenzapermatera2109 quasi due anni fa e sempre lei è riuscita ad avvicinare le due città come non era mai successo in precedenza.
E’ il suo modo di fare che piace: per prima cosa è sempre sincera e schietta e  poi ha quella mentalità innovativa che mi piacerebbe arrivasse a tutti.
Parlare con lei è stato, come sempre, piacevole soprattutto quando scopri particolari e dettagli di lei che non siamo abituati a vedere.

Ida, lo stile e le sfide. Qual è il filo comune?

Le sfide mi sono sempre piaciute, e le affronto con il mio stile: concreto, diretto, pratico, talvolta rude. Che è il mio stile anche nel vestirmi: comodo, senza fronzoli, adatto a tutte le stagioni. Purtroppo non sempre elegante, ne sono consapevole. Ma mi consente di non fermarmi mai.

Cosa c’è nella borsa di Ida Leone, sempre impegnata e sempre in giro?

Portafogli, due paia di occhiali, chiavi, un mazzo di attrezzi utili (apribottiglie, chiavetta USB, etc.), una busta pieghevole. E poi il necessario per essere connessa col mondo: iPad, smartphone, batteria portatile, cavetto di alimentazione. Molto poco frivolo, come vedi.

Noi donne abbiamo bisogno di certezze. Spesso le troviamo nelle piccole  cose, che ci rassicurano. Qual è la cosa che più ti rasserena?

Smartphone carico. Ho genitori anziani e una sorella all’estero, mi rassicura sapere che possono chiamarmi o comunque mettersi in contatto con me in qualunque momento. La batteria portatile è stata l’invenzione del secolo, per quello che mi riguarda. E poi due accessori a cui tengo molto, che non tolgo mai.

Come scegli gli abiti la mattina?

A caso. No! Scherzo! Non amo i colori a contrasto, quindi se decido di vestire di blu avrò addosso tutte sfumature di blu. Al massimo ci aggiungo il bianco. Comunque sempre roba comoda, non costrittiva. I tacchi alti solo se veramente costretta: impegni istituzionali, cose
così. Ma non li tollero a lungo.

Meglio gonna o pantalone?

Pantalone! Viva la comodità.

Come definiresti il tuo armadio con una parola?

Troppo pieno (ok, sono due parole, va bene lo stesso?). Oppure “triste”: ci sono solo quattro colori (nero, grigio, marrone blu) anche se in tutte le sfumature. Se non ti piace “triste”, facciamo “coordinato”

Cosa vorresti cambiare nel tuo stile?

Renderlo più femminile, senza rinunciare alla comodità. Ci provo aggiungendo ornamenti al mio stile boscaiolo. Ho una passione per gli orecchini pendenti e gli anelli a fascia, ne ho parecchi.

Noi donne vorremmo avere tante cose, desideriamo sempre tutto ma spesso ci limitiamo al necessario. C’è qualcosa che desideri da sempre e per cui faresti una follia?

Una borsa di cuoio. Il cuoio è rarissimamente in vendita, è difficile da  lavorare, e non sono tanti gli artigiani che lo fanno. Ma sogno una borsa di cuoio disegnata da me, che ho già in testa, con lo spazio per tutte le mie cose e che – come accade con il cuoio, appunto – cambi colore con l’uso. Una borsa jolly, che mi segua e viaggi e invecchi con  me.

Meglio una scarpetta di cristallo abbandonata sulle scale o uno stivale  nell’armadio?

Uno stivale nell’armadio. Anzi, meglio: una scarpa da trekking. E qualcuno che la sappia apprezzare!

Matera2019 è stata una grande sfida, una scommessa vinta. Ma anche un  modo per conoscere persone nuove. Cosa porti con te nel 2019 e cosa lasci di questa esperienza?

Porto la immensa soddisfazione per un lavoro fatto bene che ha avuto gli esiti sperati. Porto con me la gloriosa fatica immane che abbiamo fatto in alcuni momenti, e l’immenso bagaglio di relazioni umane che ho costruito, consolidando rapporti vecchi e instaurandone di nuovi. Un capitale preziosissimo, per me, trattare con grande cura.
Lascio la sfiducia in me stessa (sempre in agguato): posso farcela, se mi ci metto davvero. Un grande tonico per l’anima.

E infine, il tuo sogno nell’armadio…

Un abito da sera che lasci le spalle scoperte. Non ho il fisico. Ma mi piacerebbe tanto!

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE