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MATERA – Modificare la legge regionale del 29 ottobre 2002 n. 38 su indennità di carica, di funzione, di rimborso spese, missione, fine mandato e assegno vitalizio per i consiglieri regionali.
E’ l’obiettivo della proposta di legge “Zero privilegi” presentata dal Movimento 5 stelle e illustrata ieri a Matera da Antonio Materdomini e Vito Petrocelli alla presenza di esponenti di Lauria, Policoro e della Lista dei cittadini di Pisticci.
Dal massimo di 11.799.47 euro del presidente della regione Vito De Filippo fino ai 9.153 euro di uno dei tanti consiglieri regionali, i privilegi sono equamente suddivisi fra maggioranza e opposizione e gravano sui contribuenti per un totale di 3,5 milioni di euro all’anno (299272guarda il grafico).
«Vogliamo togliere i soldi alla politica – aggiunge Antonio Materdomini – per evitare che la disponibilità economica generi anche clientelismo». Tra qualche settimana i gazebo del Movimento, che dovranno raccogliere almeno 2000 firme (ma se ne attendono di più) saranno allestiti per sei mesi a Matera e nelle principali cittadine lucane.
Si tenterà, in questo modo, di realizzare un progetto già avviato a livello nazionale. In Lombardia la raccolta firme si concluderà ad ottobre, ma nel resto del Paese l’iniziativa finora non si è ancora trasformata in legge. In Emilia Romagna, poi, la proposta è stata già bocciata anche se i costi dei consiglieri sono di gran lunga inferiori a quelli dei colleghi lucani. Il paradosso della Basilicata è presto spiegato: «I consiglieri regionali lucani – dice Vito Petrocelli – hanno diritto allo stesso compenso sia che partecipino alle 18 sedute mensili previste o che siano presenti ad una sola». La modifica prevede la decurtazione del 50% dei compensi dei consiglieri, l’eliminazione del vitalizio, dell’indennità di fine mandato, dei rimborsi forfettari, ovvero della diaria, sostituendoli con rimborsi che coprano le spese effettivamente e realmente sostenute. «Crediamo che in un momento di crisi come questo, il taglio sia la soluzione più adatta – hanno aggiunto Materdomini e Petrocelli». L’unico caso virtuoso si registra in Piemonte dove i consiglieri regionali del Movimento 5 stelle si sono autoridotti lo stipendio da 10mila a 2500 euro netti al mese». Silenzio assoluto, finora, dagli esponenti dei partiti. Il passo dalla teoria alla realtà, nelle buone pratiche d’altronde è sempre complicato.
L’insofferenza e il malcontento degli italiani, non ha confini, spiegano gli attivisti di 5 Stelle che spiegano di contare su una rete significativa. «In Basilicata il nostro risultato è stato eclatante. Nel corso delle precedenti elezioni a Matera, il candidato sindaco Mimmo Savino ha ottenuto il 5% delle preferenze». Difficile che a sostenere la battaglia possa arrivare anche il leader Beppe Grillo, anche se l’ipotesi non è completamente esclusa. «Se la risposta sarà importante, potremmo invitarlo in Basilicata per una iniziativa di respiro nazionale».

Antonella Ciervo

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