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Gli applausi e le lacrime di migliaia di persone hanno accolto l’arrivo in piazza Don Bosco, a Potenza, della bara di Elisa Claps, portata sulla spalle anche da alcune persone dell’associazione «Libera». Sui balconi circostanti la piazza, vi sono numerosi lenzuoli bianchi e alcune bandiere italiane listate a lutto. La cerimonia funebre è celebrata da don Marcello Cozzi, referente regionale di Libera: insieme a lui sull’altare altri sacerdoti e don Luigi Ciotti, leader nazionale dell’associazione. Alle spalle dell’altare, all’aperto, vi è una gigantografia di Elisa, con il suo nome: si tratta della stessa foto proiettata ieri nella camera ardente. Quella stessa foto ha accompagnato per 17 anni le ricerche della studentessa potentina. Oggi, a Potenza, in occasione della cerimonia, è stato proclamato il lutto cittadino. In numerosi negozi della città, vi sono manifesti listati a lutto e con la scritta «Ciao Elisa».
La bara di Elisa è uscita intorno alle 9.20, nel silenzio più totale, dalla camera . Dietro la bara c’erano la mamma di Elisa, Filomena Iemma e i due fratelli, Gildo e Luciano. Dalla camera ardente allestita nel liceo classico di Potenza il corteo funebre si è diretto verso piazza Don Bosco. Lungo il tragitto che collega il liceo a piazza Don Bosco diverse persone hanno atteso il passaggio del corteo funebre; alcune decine di persone sono in attesa in via Mazzini davanti all’abitazione della famiglia Claps. Nello stesso palazzo diverse famiglie hanno esposto ai balconi lenzuoli bianchi. Un lunghissimo applauso e il lancio di petali bianchi sul carro funebre hanno segnato il passaggio della bara di Elisa, in via Mazzini, a Potenza, davanti al palazzo dove abita la famiglia Claps. Lungo il tragitto, dalla camera ardente a piazza Don Bosco, il corteo, scortato dalla Polizia e dalla Polizia municipale, si è fermato a via Mazzini: è stato aperto il portellone posteriore del carro funebre e le persone che attendevano il passaggio hanno applaudito a lungo e hanno lanciato petali bianchi. Molte persone erano in lacrime e in tanti hanno salutato la bara dai balconi circostanti.

277373La cugina: «Mani assassine chiedano il perdono» «Questo è il giorno per le mani assassine di chiedere perdono e confessare apertamente del male che si sono macchiate, oppure di decidere di restare nel profondo delle tenebre». È la cugina di Elisa Claps, Annamaria, che invita l’assassino della ragazza potentina a confessare del delitto di cui si è macchiato. Annamaria, oggi 34enne, ricorda la gioventù e i momenti passati con Elisa Claps «quando ogni problema diventava troppo grande».
«Ricordo la tua bontà – dice commossa dall’altare – la tua generosità, il tuo altruismo. Sapevo che non eri andata via, e adesso lo sappiamo tutti. Ma oggi – aggiunge Annamaria – è venuto il momento per chi ha il coraggio di fare il mea culpa. Questa è l’occasione adatta. Ciao Elisa, non ti dimenticherò».

277373«La comunità continua a chiedere tutta la verità, banale o complessa che sia, e con essa la giustizia esemplare». Così il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, ha salutato per primo la salma di Elisa Claps, in Piazza Don Bosco. Davanti al feretro, i famigliari della ragazza, la madre Filomena Iemma, i fratelli Gildo e Luciano, oltre ai rappresentanti delle istituzioni, tra cui il presidente della Regione, Vito De Filippo.
«La comunità – ha aggiunto il sindaco – si chiede il perchè della tua morte e di quel corpo lasciato da mani disumane nel sottotetto della chiesa. Abbiamo la consapevolezza delle responsabilità e delle colpe singole che ci chiamano comunque alle nostre responsabilità e alla riflessione collettiva. Il popolo e le istituzioni di questa terra sono qui per stringersi intorno a voi in un triste ed affettuoso abbraccio. Preghiamo per te, Elisa, – ha concluso Santarsiero – perchè il sacrificio della tua vita strappata all’età più bella e alla gioia dei tuoi cari possa essere per tutti noi monito e nuovo seme di pace, giustizia e riconciliazione».

277373«Elisa è un fiore reciso che qualcuno ha lasciato marcire in un angolo» e la verità «è stata oggetto di baratto»: è stato questo uno dei passaggi più importanti fatti da don Marcello Cozzi (referente lucano di Libera) durante l’omelia dei funerali di Elisa Claps . «A quelli che hanno depistato la verità – ha aggiunto don Cozzi – dico di togliere il macigno di menzogne che ha coperto il Caino fuggiasco in una Basilicata dove la verità viene lasciata spesso sotto i tetti. Perdonaci, Signore». L’omelia del sacerdote – che da anni è vicino alla famiglia Claps – è stata più volte interrotta da lunghi applausi. In piazza Don Bosco, a Potenza, vi sono migliaia di persone che assistono, con grande commozione, alla cerimonia funebre

277373«In Basilicata spesso la verità è lasciata sotto i tetti, come è accaduto per Elisa. Perdonaci, Signore». Parole forti quelle di Don Marcello Cozzi. «Ben tornata Elisa – aggiunge il sacerdote – oggi è il giorno del silenzio, della preghiera, del perdono. Il silenzio dopo tante, troppe, parole. Il Signore – dice ancora Don Marcello – aiuti a chiedere perdono per le proprie mancanze».

277373Al termine dei funerali, Don Marcello le ha passato l’aspersorio e mamma Filomena ha benedetto con l’acqua santa la bara della figlia Elisa: così, in un momento di estrema commozione, si è conclusa la cerimonia in piazza Don Bosco. La bara di Elisa ha lasciato la piazza portata a spalle da alcune persone, tra cui don Marcello Cozzi, che ha celebrato i funerali. Al passaggio vi sono stati lunghissimi applausi delle migliaia di persone che hanno partecipato ai funerali e molte persone hanno lanciato fiori e petali bianchi

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