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MATERA – Un no deciso ai rifiuti della provincia di Matera. Ancor prima del nuovo incontro dei sindaci e dei contatti formali con la Regione Basilicata è la Puglia a chiudere qualsiasi tipo di possibilità di portare i rifiuti materani oltre i confini regionali.

E’ una nota breve ma ferma quella che arriva direttamente dall’assessorato regionale all’Ambiente della Regione Puglia e che recita: “La Regione Puglia non ha la possibilità di accogliere rifiuti dalla Basilicata. Il nostro sistema interno non ha emergenze ma non è in grado di reggere apporti dall’esterno.

L’ipotesi di un trasferimento di rifiuti dalla Basilicata alla Puglia  non è assolutamente percorribile, senza contare che appare irrituale che certe ipotesi vengano fatte a mezzo stampa. Ci sarebbe bisogno di un  protocollo di intesa tra le due Regioni e, allo stato attuale, non vi sono stati contatti né formali né informali. Se ce ne dovessero essere in futuro la posizione della Puglia è chiara: non possiamo!”.

Insomma la questione non è stata ancora aperta e sembra già decisamente chiudersi con il no della Puglia, piccato e fermo a questo tipo di opzione. Toccherà alla Regione Basilicata, dopo mesi di stand by (visto che, ad esempio, l’autorizzazione all’ampliamento per Matera e Pomarico risale alla giunta De Filippo dello scorso ottobre), affrontare nel dettaglio la questione. Di certo non ci sono particolari opzioni da verificare: o la Regione autorizza in attesa degli adeguamenti di alcune discariche l’utilizzo delle volumetrie disponibili oppure completa il percorso delle Aia nel più breve tempo possibile.

A questo punto anche l’opzione Puglia sembra decisamente decadere e la riunione dei sindaci che si terrà nei prossimi giorni non potrà non tenerne conto. Non si capisce bene se questa opzione sia stata in qualche modo sottovalutata o ci siano stati semplicemente dei difetti di comunicazione nell’affrontare questo tipo di questione. Di sicuro l’emergenza è già dietro l’angolo. Il 10 agosto sarà satura anche la discarica di Pomarico, a fine agosto toccherà a quella di Salandra e Matera non potrà andare oltre il mese di settembre. Insomma giorni contati anche perchè bisogna tener conto che evidentemente Matera diventando dal 1 settembre l’unica discarica disponibile accumulerà i rifiuti dell’intera provincia e giungerà dunque ancor prima a saturarsi.

«La strada da percorrere è quella che va nella direzione già tracciata con le richieste di ampliamento autorizzate dalla Regione e le procedure di Aia partite nel mese di aprile dell’anno in corso» spiega il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, «parliamo per Matera di 80mila metri cubi che permetterebbero di sopportare questa fase transitoria in attesa della definizione del piano regionale dei rifiuti.

Avevo sollecitato la Regione a ripiegarsi per tempo su questa questione e credo che oggi bisogna concentrarsi per risolverla direttamente. 

Con le autorizzazioni ambientali potremmo resistere ed evitare aggravi ambientali e finanziari per le nostre amministrazioni».

Un richiamo forte quello del primo cittadino di Matera che si aggiunge agli altri che arrivano nelle ultime settimane ma che non sembrano modificare la linea della Regione Basilicata.

Al momento il “default ambientale” del sistema della provincia di Matera è dietro l’angolo, per molti degli addetti ai lavori è già in corso.

E se la Puglia non ha la possibilità di tendere la mano a Matera ed allora toccherà alla Regione Basilicata indicare una soluzione per uscirne.

Una parola chiara ed una soluzione che dovranno arrivare oggi necessariamente. Domani infatti potremmo ritrovarci già con i rifiuti sotto casa. E non sarebbe un bel vedere. Altro che programmazione, turismo e Matera 2019. Esattamente il contrario.

p.quarto@luedi.it

 

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