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POTENZA – «La situazione sta degenerando. Chiediamo l’annullamento del licenziamento collettivo del 26 febbraio». E’ l’appello di Rosalba Guglielmi, segretario generale Usb Basilicata per i lavoratori Facility che ieri, ancora una volta, hanno avuto un incontro in II Commissione consiliare per cercare di risolvere una vertenza che si protrae da mesi ormai. La richiesta dell’annullamento dei licenziamenti verrà portata anche oggi all’incontro che si terrà in Confidustria e all’ennesimo con il sindaco De Luca, che non demorde.
Il 30 marzo scorso la nuova rimodulazione del servizio di pulizie e vigilanza degli impianti comunali, affidati a Facility tramite Romeo per convenzione Consip. Gli unici due servizi previsti, a differenza del contratto originario che prevedeva anche giardinaggio e piccola manutenzione, sono le pulizie e la vigilanza di 8 impianti comunali e della piscina di Montereale, lasciando scoperta la sorveglianza nei bagni delle palestre e la pulizie delle stesse con un solo lavoratore a turnazione. Tutti, in teoria, con una riduzione del lavoro da 5 a 3 turni settimanali.
L’Unione sindacale di base, tuttavia, denuncia anomalie anche in questo. Perché degli 80 lavoratori Facility, continua ad esserci qualcuno che lavora come gli accordi originari, ovvero 20 ore settimanali part time. I 200 mila euro, inoltre, necessari per mantenere i livelli occupazionali sarebbero già a disposizione delle casse comunali ma inutilizzabili fino a quando non si avrà un riequilibrio in bilancio.
Insomma, anche ai lavoratori Facility potrebbe toccare la stessa sorte dei 17 addetti alle pulizie delle scale mobili della ditta Ariete, per i quali dal primo aprile è partito il licenziamento a causa di un credito di 300 mila euro maturato nei confronti dell’azienda da Cotrab, il consorzio che gestisce il trasporto pubblico locale.
Da considerare, poi, che questa soluzione dei lavoratori in ferie forzate e della riduzione delle ore di lavoro dei dipendenti Facility è momentanea, solo per tre mesi, al termine dei quali in base al bilancio il Comune dovrebbe decidere come e se reintegrare il servizio, facendo ancora una volta appello alla Regione Basilicata.
Nessuno, infine, all’interno dell’amministrazione comunale pare abbia preso davvero in seria considerazione l’ipotesi di affidare il servizio all’Acta, sebbene lo stesso De Luca avesse detto all’Usb, da cui proviene la proposta, di aver chiesto all’ufficio legale della società.
In realtà non ci sarebbe la volontà politica del sindaco De Luca di affidarle il servizio – denuncia il sindacato – a causa delle generali attenzioni che in questo momento pure vi sono a livello contabile e di gestione su Acta.
Secondo la Guglielmi, invece, ci sarebbero tutti i presupposti per trasformare il servizio da esternalizzato a “in house” e ridurre così il costo senza inficiare il servizio e i livello occupazionali, tenendo conto delle leggi in materia e della chiusura positiva del bilancio di Acta.

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