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Dal dibattito sulla metroleggera, una cosa è certa: i colori politici c’entrano poco. E così, sul messaggio “si rispettino i tempi per non perdere i fondi” si sono ritrovati ad esempio Franco Ambrogio e l’assessore regionale Giacomo Mancini. Oggi un messaggio simile viene dalla Filt Cgil di Cosenza e dal segretario Pino Rota. «Siamo, così almeno ci è sembrato di capire dalle dichiarazioni ufficiali da parte di autorevoli esponenti del governo regionale della Calabria, in una fase ormai definita sulla progettualità cosi come dal punto di vista della certezza delle risorse finanziarie per la realizzazione dell’opera. Pertanto, alcune riserve espresse ed alcune criticità – dice Rota, con riferimento ai miglioramenti richiesti dal sindaco di Cosenza Occhiuto – meritano un approfondimento e la ricerca di una sintesi condivisa per evitare che le stesse possono mettere in discussione questa importante e indispensabile infrastruttura». La Cgil di Cosenza «da sempre, fin dall’idea progettuale – continua la nota – ha sostenuto la validità dell’intervento, partendo dalla considerazione che il sistema della mobilità nell’area urbana cosentina, e principalmente con l’università della Calabria, presentava e presenta tuttora una debolezza strutturale che andava e va corretta. In quest’ambito, abbiamo condiviso l’idea che l’infrastruttura si realizzasse su sede vincolata e pertanto su ferro». Il ferro «può ottimizzare l’insieme degli altri fattori della mobilità, oggi disarticolati e senza una pianificazione programmata. La metropolitana leggera non può essere un’opera che risponde in modo esclusivo alla domanda di mobilità Cosenza – Rende – Università, ma deve collegarsi in modo sinergico con la domanda che proviene da tutto l’hinterland cosentino». Secondo Rota «questa infrastruttura può rappresentare uno stimolo ulteriore al processo di aggregazione dei diversi soggetti industriali del trasporto pubblico locale presenti nel comprensorio cosentino, superando le attuali riserve di alcuni, per costruire un soggetto unico in grado di ottimizzare l’offerta del trasporto». La Cgil offre alle istituzioni la propria disponibilità al confronto «auspicando che la metropolitana leggera non stravolga l’assetto viario di Cosenza, che siano rispettati gli impegni sui tempi certi di realizzazione per evitare che, a causa dei meccanismi di spesa e di uso dei Fondi comunitari, il centro cittadino diventi un cantiere aperto permanente come l’A3». Il dibattito della Cgil sulla metro non termina qui: di mobilità e vertenze del settore, a partire dalle Ferrovie, si discuterà in occasione dello sciopero generale promosso dalla Cgil di Cosenza e del comprensorio Pollino-Sibari-Tirreno.

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