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POTENZA – Il caso della neo Fondazione sanitaria istituita dalla Giunta regionale approda su Rai 3. Come anticipato nei giorni scorsi, la trasmissione Agorà, ieri mattina, si è occupata delle polemiche che hanno accompagnato la nuova struttura, nata per occuparsi di ricerca socio sanitaria. Il servizio realizzato dal giornalista Fabio Trappolini ha raccolto le interviste ai segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil che fin dal primo momento hanno espresso una dura critica alla Fondazione. E quella al presidente della Regione che ha difeso ruolo e funzioni del neo nato ente che ha sede presso l’Irccs Crob di Rionero. Ai microfoni di Rai 3 hanno parlato anche alcuni cittadini intervistati nelle sale di aspetto di alcuni ospedali lucani, in particolare quello di Melfi.
In apertura di servizio, il caso che ha tristemente reso noto l’ospedale San Carlo di Potenza, quello della donna morta nel reparto di cardiochirurgia. La trasmissione ha ripreso alcune delle agghiaccianti parti della registrazione anonima tra due dei dottori del reparto, di cui uno presente nella sala operatoria nel giorno del decesso. L’accusa di alcuni degli intervistati è a una sanità in cui a prevalere non è il merito, ma la raccomandazione politica. “La Sanità lucana – è il commento del segretario generale della Cgil di Basilicata, Angelo Summa – sta scivolando sempre più in basso”. E per supportare le sue parole, il sindacalista cita la recente classifica Agenas relativa alla griglia dei Livelli essenziali di assistenza, che mostra come la Basilicata, in tre anni, sia scivolata dal settimo al dodicesimo posto”.
Pronta la replica del governatore Pittella che risponde: “Oggettivamente, la Regione sta facendo miracoli per recuperare in graduatoria, punte di grande eccellenza”. Ma al di là delle rassicurazioni che arrivano dal presidente, i sindacati hanno molti dubbi. E in questo momento, il più grande, è relativo proprio alla recente istituzione della Fondazione che i confederali (e non solo) hanno definito “un carrozzone senza mission”.
“Una regione che, tutto sommato è stata virtuosa, deve evitare che dalla spending review possa fare “spending di più””, tuona il segretario della Cisl, Nino Falotico. Anche perché – secondo i sindacati – l’attività della Fondazione si accavallerebbe a quella già egregiamente svolta dal Crob.
Ma Pittella smentisce: “Il nuovo ente non si occuperà di ricerca scientifica in ambito oncologico, ma socio sanitario e ambientale”. Falotico incalza sui costi e sulla elefantiaca struttura, con un Cda a 9 membri, un presidente, un direttore, un comitato scientifico e un altro presidente. “Solo di antipasto, circa 200.000, tanto per partire”. “Meno di 170.000 euro all’anno”, corregge il governatore. Mentre, il leader della Uil lucana, Carmine Vaccaro, se la prende con la logica del ripescaggio: “Queste fondazioni devono servire ad altro, non per accontentare altre persone che magari sono fuoriuscite dalla politica”.
Anche in questo caso, Pittella non se la tiene: “Queste fondazioni saranno misurate per la qualità dell’azione che metteranno in campo. E soprattutto per un’altra cosa importante: per la trasparenza. Forse a qualcuno non piace, ma noi lo faremo”.
Tutti convinti? Non proprio. A Falotico spetta la conclusione l’ultimo appello: “Evitiamo i carrozzoni. E i carrozzini”.

m.labanca@luedi.it

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