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REGGIO CALABRIA – Antonino Vadalà, fratello del boss di Bova marina “Micu u lupu”, è morto ieri mattina su un lettino dell’ospedale “Dei Pellegrini” di Napoli. Il suo decesso, però, potrebbe diventare un caso giudiziario. L’autorità giudiziaria partenopea ha disposto l’immediato sequestro della salma, che, dunque, è stata trasferita presso l’Azienda ospedaliera universitaria “Federico II” di Napoli per rimanere a disposizione degli inquirenti. E’ probabile, a questo punto, che nei prossimi verrà disposto l’esame autoptico della salma al fine di accertare le cause della morte e le eventuali responsabilità. 

Questo è quanto hanno richiesto i parenti di Antonino Vadalà che, assistiti dall’avvocato Francesco Floccari, hanno immediatamente sporto denuncia querela alla Procura della Repubblica di Napoli. I parenti del figlio di “Micu u lupu” vogliono vederci chiaro sul decesso del loro congiunto. Antonino Vadalà, arrestato nell’ambito dell’operazione “Bellu lavuru”, era stato condannato ad una pena di sette anni di reclusione. L’uomo stava per scontare interamente il suo debito con la giustizia, nei primi mesi del 2014 infatti avrebbe lasciato il carcere di Napoli. Una malattia, diagnostica la scorsa estate, aveva spinto il difensore di Vadalà a chiedere la liberazione anticipata del suo assistito. 

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