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TURSI – E’ al quinto anno consecutivo il “Progetto solidarietà”, organizzato dalle suore di Tursi nella scuola media “Sant’Andrea Avellino”. Ad ogni inizio anno l’insegnante di religione, suor Antonietta Di Lorenzo, avvisa nelle classi i ragazzi che partirà l’iniziativa del progetto di solidarietà per i bambini di Quito, in Equador. Un giorno al mese, a turno, una classe prepara a casa focaccine, rustici, crostate e dolci e li offre ai compagni nell’ora di ricreazione, al posto delle merendine. Il giorno prima (di solito è il mercoledì) i ragazzi vanno ad avvisare gli altri compagni, di non comprare nulla per il giorno dopo, perché la loro classe preparerà la roba da mangiare durante l’ora della ricreazione, dietro un piccolo contributo (in centesimi) per ogni pezzo di focaccia o di torta che mangiano. I soldi raccolti vengono messi in uno speciale contenitore e poi, quando si rientra in classe, si fa la conta della somma raccolta, che verrà poi consegnata a suor Antonietta che provvederà a mandarla alle suore che operano a Quito. Suor Antonieta fa parte dell’ordine religioso “Suore Figlie dell’Oratorio”, che ha una missione in Equador. Lì le suore con i soldi che ricevono dalla scuola tursitana, comprano i libri, vestiti e anche da mangiare per i bambini poveri dell’Equador, che sono tantissimi. Mercoledì scorso è stato il turno della seconda A, che per l’occasione hanno predisposto i tavoli nel corridoio, aiutati dal collaboratore scolastico Vincenzo Pitrelli. Poi, dopo aver indossato guanti bianchi in perfetto stile cameriere di hotel (anche perché alcune di loro hanno genitori che operano nel campo della ristorazione), hanno poggiato i vassoi con le focaccine, le torte, i tiramisù (che sono andati a ruba) le bottiglie di the, i bicchieri ed hanno aspettato l’arrivo dei compagni al suono della campanella. Chi versava il the nei bicchieri, chi serviva le focaccine, chi tagliava le fette di torta, chi metteva i soldini nel cassettino. Insomma, è stato un via vai simpatico, che ha riempito il corridoio di voci. Quest’anno le classi alla scuola media sono soltanto sei. Non ci sono più le quindici classi di una volta, quando negli anni ’80 e ’90, la popolazione tursitana contava seimila abitanti. Oggi, con l’emigrazione al grande Nord, si vede sempre meno gente in paese e di conseguenza meno bambini e ragazzi. Per la fredda cronaca, sono stati raccolti 50 euro, somma che è stata comunicata a tutte le altre classi. Il progetto solidarietà è iniziato a ottobre 2010 con la terza B; poi novembre terza A e dicembre seconda B. Un’iniziativa di grande valore civico, con importanti risvolti educativi.

Salvatore Martire

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