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I PROBLEMI non mancano. Una situazione dovuta da una parte alla burocrazia, dall’altra anche a un piano di comunicazione che non è riuscito a coinvolgere appieno le realtà imprenditoriali lucane. Si può riassumere in queste poche parole “lo stato dell’arte” di Garanzia giovani. Certo le domande arrivate non sono poche. Allo stato attuale, secondo un ultimo report, sono 6.338. Da luglio, poi, i centri per l’impiego hanno iniziato a chiamare i candidati per i colloqui (2.165 quelli già svolti) tanto che la Basilicata in questo preciso ambito è la prima nel Sud. Non è poco, ma non è neanche molto. Perchè dalla chiamata, alla presa in carico nelle aziende attraverso le varie forme contrattuali previste (bonus occupazionale, tirocini extracurriculari, servizio civile etc) dal programma, possono passare diversi mesi. In teoria dovrebbero passare al massimo 120 giorni. Quindi, almeno i tempi, sono rispettati. Attualmente si parla di poche decine di giovani che hanno preso servizio all’interno delle imprese. Pochi. Entro dicembre – assicurano dagli uffici regionali – anche questo aspetto dovrebbe essere risolto. Si vedrà. Anche se appare assai difficile, con l’obiettivo che ci si è prefissati (11.000 adesioni) arrivare a dicembre con una situazione “sotto controllo”. L’impegno, comunque, non manca da parte della Regione. Basta sbirciare un po’ la situazione nelle altre realtà nazionali. In alcune si parla espressamente già di fallimento. La Basilicata, invece, è la prima nel sud come “colloqui” presso i centri per l’impiego e la quarta in Italia. Spulciando i dati su base regionale emerge certamente quello relativo a Melfi. In rapporto alla popolazione, la zona è quella che ha ricevuto più adesioni. Sono infatti 1.459 (a Potenza ne sono arrivate 1.985, a Matera invece, 804). Di colloqui ne sono stati svolti 640 (più dei 554 di Potenza e dei 143 di Matera). Insomma l’area nord della regione è quella che ha più “aspettative” rispetto al progetto. Se da una parte i giovani hanno risposto, non si può dire lo stesso per le aziende. Basta guardare il numero delle imprese che hanno presentato una “manifestazione di interesse” – non la presa in carico – nell’ambito dei tirocini extracurriculari: solo 274 le istanze protocollate. Certo nell’ambito di “Garanzia Giovani” non esistono solo i tirocini extracurriculari, ma il dato fa riflettere. Se ne sono accorti i sindacati come la Cisl che nei giorni scorsi ha letteralmente tuonato sul “rischio flop” e se ne sono accorti i ragazzi del Forum Giovani che del mondo a cui si rivolge il progetto, ne è l’espressione più diretta. «Registriamo – ha detto il presidente Carmine Lombardi – una comunicazione completamente assente sul progetto. Chiediamo un tavolo alla Regione per capire come sta procedendo il tutto. “Garanzia giovani” rischia davvero di fare la fine di altre iniziative del passato che sono risultare inefficaci». Insomma, per il presidente del Forum, il rischio è dietro l’angolo. I numeri, seppur parziali, sono sotto gli occhi di tutti. I prossimi mesi saranno fondamentali per capire se il piano porterà quei “frutti” che in molti sperano.

g.rosa@luedi.it

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