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I carabinieri di Girifalco, nel Catanzarese, hanno emesso tre le ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di Pio Emanuele Palaia, 26 anni, Sandro Ielapi, 36, e Giuseppe Ziparo, 25, (in foto da sinistra) tutti già noti alle forze dell’ordine in quanto considerati attivi nel panorama della criminalità locale oltre che coinvolti in vicende per reati contro il patrimonio e in tema di stupefacenti.
Il provvedimento restrittivo nei confronti di Palaia è stato notificato in carcere, dove era già detenuto in quanto accusato del tentato omicidio di un giovane di Girifalco avvenuto poco tempo fa. Nel corso dell’inchiesta i militari sono riusciti a riprendere e documentare il momento del pagamento del cosiddetto «cavallo di ritorno». In un’altra occasione, a dimostrazione del traffico di droga messo in piedi dal gruppo, era stato tratto in arresto Palaia, sorpreso a marzo del 2010 mentre rientrava da Napoli con 31 capsule di eroina, 1 di cocaina e 3 grammi di marijuana. L’indagine è stata condotta dal personale del Nucleo operativo e dei militari della stazione di Girifalco che hanno eseguito i provvedimenti restrittivi emessi dal gip del tribunale di Catanzaro, Gabriella Reillo, su richiesta del sostituto procuratore Paolo Petrolo.
Un’attività avviata lo scorso anno, quando il territorio di Girifalco è stato interessato da diversi episodi criminali. A quel punto, i carabinieri diretti dal tenente Vitantonio Sisto hanno messo in piedi una serie di accertamenti, anche tecnici, che hanno portato gli investigatori a individuare i tre come gli autori del furto di un trattore con carrello e di un’autovettura. I tre avrebbero, quindi, estorto denaro ai proprietari in cambio della restituzione degli automezzi, reimpiegando i proventi nell’acquisto di consistenti quantitativi di sostanza stupefacente. Cocaina, eroina e marijuana che sarebbero stati acquistati a Napoli e poi spacciati nel comprensorio di Girifalco, Borgia e Amaroni.
Nella ricostruzione del traffico e dello spaccio degli stupefacenti, i militari dell’Arma hanno potuto anche verificare che uno degli arrestati nell’ immediatezza dell’attività estorsiva intraprendeva dei viaggi alla volta di Napoli per apparenti motivi di lavoro. In realtà, è stato possibile appurare che proprio Palaia effettuava diverse trasferte a Napoli, in zona Secondigliano – Scampia, per rifornirsi di droga grazie all’ausilio di referenti partenopei. Al rientro dai viaggi di approvvigionamento Palaia e Ziparo, attraverso una fitta rete di collegamenti e rapporti per lo più telefonici, spacciavano la sostanza stupefacente rifornendo abituali clienti e tossicodipendenti nel comprensorio. Gli elementi raccolti hanno, quindi, permesso di contestare, a vario titolo, i reati di furto, appropriazione indebita, danneggiamento, estorsioni e spaccio al dettaglio di stupefacenti.

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