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POTENZA – «Il comune di Potenza ha diversi crediti arretrati. Questo dimostra una l’assenza di una strategia sul problema. strategia completamente assente sotto questo aspetto». A dirlo è il consigliere riferendosi ai crediti avanzati per l’affitto di case e locali.

Le cifre sarebbero alte: dal 2000 al 2012, secondo la previsione il Comune di Potenza avrebbe dovuto incassare oltre 900 mila euro, ma pare che le cose siano andate diversamente. Dai 900mila euro ne sarebbero stati recuperati scon un credito. Gli altri fitti dal 2000 al 2012, avrebbero dovuto fruttare circa tre milioni di euro. In realtà sarebbero stati pagati soltanto 165mila euro. Il totale di fitti sono circa 3 milioni e mezzo di euro.

«Sugli gli alloggi comunali al 30 settembre di quest’anno – dice Molinari – è stato recuperato l’11,23%, mentre sui fitti dei locali dati alle associazioni, è stato recuperato il 13%». E poi ci sono i fitti di Bucaletto, al Comune è stato pagato solo il 17% del totale sui 300 euro annui.

«Se alle cifre non pagate dei fitti si aggiungono poi le multe non corrisposte è lecito chiedersi che senso abbia -continua Molinari – chiedere soldi alla Regione Basilicata. Sarebbe necessario piuttosto attivare una task force per mettere a punto una strategia mirata a facilitare il recupero dei crediti, tenendo ovviamente conto della difficile situazione economica che molte famiglie ed anche associazioni devono affrontare».

E proprio sul contributo regionale ad entrare nella discussione è il consigliere Salvatore Lacerra che ritorna sulla questione del dissesto economico. Dissesto vicino proprio perché a fronte dei 6 milioni promessi dalla Regione si è arrivati a 2,5 milioni. «Ecco che si parla, da parte dell’Amministrazione – dice Lacerra –  di colpevole disattenzione della Regione, di debito storico che non permette adeguata programmazione e si addossa a questo ogni responsabilità. La Giunta, con propria proposta ha inteso modificare il piano del trasporto pubblico urbano,  abbozzando una ipotesi poi approvata in Consiglio e per la quale vi era un  risparmio sulla percorrenza e   sui costi.  Dopo la  introduzione del  nuovo piano, a dire dell’esecutivo studiato e approfondito da luminari della materia, ma contestato dagli utenti per la sistemazione dei capolinea, dei tempi di percorrenza, dei tragitti degli autobus e del servizio nei diversi rioni, si è continuato in una sperimentazione a dir poco estenuante. È che ad oggi non si paga alcun biglietto, le lamentele non sono diminuite, i passeggeri non sono aumentati, anzi, e la cosa più bella è che oggi si adotta, senza alcuna approvazione da parte del Consiglio Comunale, un ulteriore nuovo piano che aumenta la percorrenza e di conseguenza non riduce alcun costo. Qualcuno parla finanche di altre operazioni per aumentare gli organici, e quindi i costi del sevizio. Vedremo la delibera, che ad oggi non è pubblicata».

Gli amministratori normali penso che ritornerebbero al vecchio piano, visto che il nuovo non ha risolto i problemi, anzi li ha aumentati, come ha aumentato i costi e le percorrenze. Ma a Potenza questo non accade. Allora via con l’ennesimo nuovo piano, via con aumento di costi, via con nuovo personale, perché quello che conta non è il servizio e  non è l’economicità, quello che conta è che  con la storiella del debito storico si giustifica tutto. Finanche un nuovo dissesto».

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