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CATANZARO – «Un procuratore della Repubblica non ama parlare in termini di giusto o sbagliato rispetto all’operato del Governo, perché sta qui per applicarle le leggi e non per criticarle. Ma chiaramente, diciamo che, dalla prospettiva della gente, ci si aspettava una tipologia d’impegno diverso, rispetto a questo territorio, proprio in relazione alle problematiche di cui è purtroppo fornito». Sono le parole del procuratore di Paola (Cosenza), Bruno Giordano, che ha partecipato alla giornata di protesta organizzata da avvocati e dipendenti del tribunale della città tirrenica, che è a rischio chiusura a causa dei tagli previsti dal Governo. 

«La gente ha il diritto di protestare, nei termini in cui lo faccia civilmente», ha detto Giordano. «Il rischio, percepito da tutti, – spiega – è che si allontani la giustizia dal cittadino, con le conseguenze, in un territorio ad alta densità criminale, che sono facilmente intuibili. Se bisogna prendere la macchina per fare due ore di strada per arrivare alla sede giudiziaria più vicina, questa è una remora ulteriore nel rapporto tra il cittadino e la giustizia». La manifestazione ha registrato la presenza di cittadini, avvocati e dipendenti del tribunale di Paola (Cosenza). Tanti i sindaci che hanno preso la parola e che hanno proposto azioni di protesta, anche eclatanti.

IL CONSIGLIO REGIONALE. «La decisione di tagliare ben quattro sedi giudiziarie in Calabria, annunciata dal Ministro della Giustizia Severino, è insensata e irresponsabile. Si tratta di una vera e propria fuga dello Stato da territori già soffocati da fenomeni pericolosissimi di criminalità organizzata che limitano da tempo le libertà democratiche dei cittadini». Lo dice il presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico. «Servirebbe una intensificazione dell’azione delle istituzioni – continua Talarico – sostenendo il lavoro che spesso in solitudine svolgono magistrati e forze dell’ordine impegnate sul campo e invece si risponde con tagli irragionevoli che comporteranno, come naturale conseguenza, una forte deflagrazione sociale indebolendo la già difficile azione di lotta alla mafia. Per noi – conclude Talarico – le sedi giudiziarie che si vogliono tagliare sono insopprimibili e lo spiegheremo chiaramente nel corso di un Consiglio regionale straordinario e d’urgenza che sarà aperto alle istituzioni locali ed agli ordini professionali interessati e che convocherò per la prossima settimana. Sarà tutta la Calabria, nelle sue componenti istituzionali, sociali e civili, ad alzare la voce contro una decisione ingiusta, burocratica e insensibile di fronte alle insidie pericolose della criminalità organizzata».

 

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