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POLICORO – Cavalcano l’onda mediatica del più noto movimento siciliano, che proprio in queste ore sta ammorbidento una protesta capace di paralizzare l’intera regione, ma loro, “i forconi” lucani, sono pronti ad emulare in tutto la radicalità isolana.
Erano oltre 130, tra cui tantissimi giovani e “facce nuove”, i partecipanti alla prima assemblea costitutiva del movimento “Forconi Lucani”, organizzata ieri mattina in piazza Eraclea a Policoro. Un primo sondaggio di umori, che a detta dei promotori, ha già dato interessanti riscontri. L’evento, che si ripeterà mercoledì pomeriggio alle 17 in piazza Vittorio Veneto a Matera, è stato organizzato dall’associazione “Policoro è tua” dell’attivista Ottavio Frammartino, con il movimento “No Scorie Trisaia” di Felice Santarcangelo e “Altragricoltura” di Gianni Fabbris.
Tre punte come quelle di un forcone, intorno alle quali si sono subito raggruppati tutti i movimenti e le associazioni culturali più impegnate del Materano. C’erano, infatti, i “Cittadini Attivi” di Bernalda e Metaponto, il movimento “Cinque Stelle” di Policoro e Matera e tanti altri rappresentanti del mondo associativo, ma soprattutto i giovani e giovanissimi, coloro che sembrano essere divenuti l’ossatura della protesta.
Secondo gli organizzatori, ieri a Policoro c’erano almeno 150 persone, secondo la Questura qualcuno di meno, sta di fatto che la rete è già stata formalmente costituita, con due gruppi su Facebook, “Movimento per i forconi lucani” e “I forconi lucani”, oltre a un sito internet in fase di allestimento. Pare sia proprio questo il canale che i promotori intendono privilegiare per coordinare ed organizzare la mega rete regionale.
Prova ne è il fatto che gli organi di stampa “tradizionali” non sono venuti a conoscenza dell’evento di ieri se non, appunto, attraverso la rete. «Organizziamo il movimento per solidarizzare con gli autotrasportatori ed agricoltori lucani – spiega Frammartino sul suo blog – con i disoccupati i e i 3.000 giovani che lasciano ogni anno la Basilicata per dire no all’aumento del carburante, al pizzo delle banche e delle esattorie, alle trivelle selvagge del decreto Monti, al sottosviluppo della basilicata regione».
Idee chiare, che partono dallo spirito combattivo e dalle iniziative dei più noti forconi siciliani, ma solo per adattarsi alla realtà lucana. Frammartino, interpellato dal Quotidiano, ha spiegato di essere sorpreso per il grande ed immediato seguito ottenuto nelle altre associazioni: «Siamo pronti a scendere in campo con iniziative concrete – spiega l’attivista di Policoro è tua – perché in questi anni ci siamo stancati di sentire la solita litania: “Avete ragione, la vostra protesta è sacrosanta ma.”; servono misure concrete e non solo per l’agricoltura, ma anche sulla questione del petrolio, della legalità in questa regione, ma anche per gli autotrasportatori, i precari della scuola, i disoccupati, le vittime della partita Iva. Tanti di loro erano ieri in piazza. E poi – conclude Frammartino senza mezzi termini – questa classe politica lucana non si sopporta più, si deve togliere di mezzo, oppure saremo noi a farlo con i forconi. Prima movimenti ed associazioni erano sparpagliati, oggi siamo tutti insieme con una grande forza, pronti anche ad una lotta di una certa consistenza».
I promotori, quindi, non lasciano molto all’immaginazione, per cui nelle prossime settimane non si escludono blocchi stradali ed azioni eclatanti.
«Per il momento riconquistiamo le piazze – ha concluso Frammartino – perché il nostro movimento parta dal basso, poi se necessario saremo pronti a marciare sulle strade e sui monti».

Antonio Corrado

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