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di Gianni Pittella*

LA Commissione europea ha proposto questa settimana una nuova gestione della distribuzione dei fondi europei agli stati membri. Le novita’ piu’ importanti sono la creazione di un’altra categoria di beneficiari, oltre alle aree meno sviluppate e alle zone sviluppate, le regioni cosidette di transizione e l’idea di legare l’erogazione al rispetto delle linee-guida europee in campo economico. Da una prima valutazione della proposta di riforma della politica regionale di coesione emergono novità positive, come il legame con gli obiettivi strategici di Europa 2020 e l’impegno a concentrare gli sforzi in particolare sul Sud Italia, ma anche alcuni rischi, come quello di un’impostazione fondata solo sul rigore di bilancio e sull’austerità fine a se stessa. In questo senso va contrastata con decisione ogni ipotesi di legare una sospensione dei fondi al mancato rispetto dei vincoli di bilancio da parte degli stati. I cittadini europei stanno già pagando a caro prezzo i costi di una crisi che non hanno certo contribuito a scatenare. Aggiungere a questo anche uno scotto sul fronte dei fondi europei, che tra l’altro è molto probabile non saranno nella stessa quantità del periodo precedente, equivarrebbe a privare i più deboli di risorse fondamentali. Le politiche di centrodestra guidate dall’asse Merkel-Sarkozy non possono arrivare a contagiare anche le politiche di coesione. Per questo in Parlamento saremo intransigenti su ogni meccanismo, più o meno velato, che vada in questa direzione. Ancora una volta supplendo, tra l’altro, alla totale assenza su questo fronte del governo italiano, finora solo capace di subire e non di indirizzare le scelte dell’Europa, come è accaduto per l’introduzione di una categoria regionale intermedia che va a vantaggio di Francia e Germania ma, di certo, non dell’Italia nel suo insieme. Un altro campanello d’allarme sui possibili,nuovi guasti che potra’ ancora creare questa impostazione rigorista, ma solo con i piu’ deboli, e’ la proposta del premier olandese Mark Rutte avanzata in vista del vertice del 16-17 ottobre prossimi dei leader europei sul rafforzamento della vigilanza sui conti pubblici, di creare un supercommissario con poteri di intervento immediato nel sanzionare i Paesi che non rispettano il Patto di stabilitá. Rutte l’ha presentata alla cancelliera Angela Merkel che l’ha trovata ‘’interessante’’. Questa notizia mi sembra molto preoccupante: si tratta di una proposta ambigua perchè assegnerebbe alla commissione compiti “polizieschi”, altro che l’ambizione della creazione di un governo europeo. Gli olandesi hanno anche proposto di lasciare ai paesi che hanno un rapporto deficit/Pil superiore al 3% e un debito/Pil superiore al 60% e sottoposti perche’ recidivi alla sospensione del diritto di voto e all’approvazione preventiva di Bruxelles della legge di bilancio, la possibilita’ di uscire dall’Euro.

*Vicepresidente vicario del Parlamento europeo

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