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LIMBADI (Vibo Valentia) – L’associazione culturale “U Santu”, in onore dei festeggiamenti del Santo Patrono Pantaleone, medico e martire, promuove il grande concerto degli “Stadio”. Una delle poche band italiana che ha saputo coniugare il “pop-rock” con la grande musica d’autore, e sono un unico, stimato “laboratorio” di canzoni di successo per sé e per altri. Il gruppo ha, infatti, una lunga genesi progressiva come band di accompagnamento di Lucio Dalla addirittura a partire dalla metà degli anni settanta: il primo album del cantautore bolognese in cui compare la maggior parte del parco-strumentisti che darà origine agli Stadio è “Anidride solforosa”, del 1975. Collaborazione con Lucio Dalla che continuerà fino all’inizio del 1990. 

Hanno collaborato e continuano a collaborare, inoltre, con colleghi illustri della musica italiana come Francesco Guccini  per “Swatch”, “Per la bandiera”, “Jimmy” e “Una casa nuova”; Vasco Rossi, il quale legato da un’amicizia di lunga data con Curreri, ha firmato, canzoni come: “La faccia delle donne”, “Acqua e sapone”, “Bella più che mai”, “Il Temporale”, “Lo zaino” per gli Stadio, e viceversa gli Stadio hanno firmato per lui capolavori come “Rewind”, “Ti prendo e ti porto via”, “Buoni o cattivi”, “Un senso”, “E adesso che tocca a me” e “Non vivo senza te”, senza dimenticare le produzioni dei primi album e di canzoni come “Albachiara” e “Jenny”. Tra i loro grandi successi, ricordiamo, anche “Chiedi chi erano i Beatles”, “Sorprendimi” “Ballando al buio”, “Grande figlio di puttana”, I nostri anni ecc.. L’ultimo album “30 I nostri anni”, che contiene tre inediti, è uscito lo scorso 30 ottobre. Insomma, per ascoltare dal vivo Gaetano Curreri – voce e tastiere, Andrea Fornili – chitarra, Roberto Drovandi – basso e Giovanni Pezzoli – batteria i fans e tutti quelli che apprezzano la buona musica italiana d’autore non possono mancare all’appuntamento di stasera alle ore 22,00, in piazza Marconi a Limbadi. 
Il concerto sarà preceduto dagli appuntamenti religiosi in onore del santo patrono. Il Santo, secondo la tradizione religiosa, nacque nella seconda metà del duecento d.c. a Nicomedia, gloriosa città, sede dell’imperatore di Oriente, da madre cristiana e padre pagano. Pantaleone è un giovane medico cristiano di Nicomedia (odierna Jzmid), uno dei centri più importanti della Turchia, che dopo atroci tormenti subì la decapitazione il 27 luglio dell’anno 305, sotto l’Imperatore Diocleziano. Peculiare caratteristica della processione, che si svolge oggi, sono “i sparacari”, ossia, i tanti che “per voto” accompagnano il martire procedendo in duplice fila, a piedi scalzi, portando sulla testa cupolette di colore verde, composte da piante di asparago selvatico pungenti come le spine di un riccio, che ricoprono il capo ed il busto di chi si sottomette alla dolorosa sofferenza. Da evidenziare, nella svariata gamma dell’articolazione dei “voti” di antica invenzione, quello dei bambini denudati è indubbiamente il momento più ricco di significato. Il lento procedere del mistico corteo si arresta di tanto in tanto per lo svolgimento di un procedimento rituale, che suscita viva emozione nei fedeli, ossia, la simbolica offerta al santo di un bambino denudato.
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