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Una eclissi di sole il giorno dell’equinozio di marzo, quando l’ago della bilancia fra giorno e notte, transitando per lo zero, innesca la primavera. Questo, accadrà domani. L’ultimo oscuramento di tale rilevanza, alle nostre latitudini, si ebbe nel 2006, con il massimo di occultazione in Egitto; per il prossimo bisognerà aspettare 11 anni.

La straordinarietà dell’evento imminente sta nel fatto che equinozio primaverile e luna nuova (si definisce tale, la Luna, quando sorge insieme al Sole) si ritrovano di rado a coincidere con tale precisione: prima di questo 20 marzo 2015, accadde nel 1252; e si ripeterà soltanto nel 2379. Chissà cosa sarà della Terra e della specie umana, fra 364 anni!

Se il nostro mondo consistesse di due sole dimensioni spaziali, come il regno immaginario di Flatlandia, ad ogni luna nuova corrisponderebbe una eclissi totale di sole. Con la terza dimensione (che rende l’Universo un po’ più interessante), affinché il fenomeno si verifichi, Terra Luna e Sole devono ritrovarsi, con ragionevole approssimazione, allineati. E questo accade quando il satellite tanto amato dai poeti, la cui orbita è inclinata di 5° rispetto a quella del Pianeta (Eclittica) è prossima ai punti di intersezione detti ‘nodi’.

L’allineamento del 20 marzo non è proprio perfetto, cosicché l’oscuramento osservabile sarà parziale. Variabile da zona a zona, naturalmente: da un massimo del 90% a Dublino, a un minimo del 10% nei pressi delle piramidi di Giza, intanto che la Terra gira e il cono d’ombra scivola come un serpente. A Potenza, dove il disco solare sarà coperto per metà circa, il massimo previsto è alle 10:34.

È un caso fortuito che il diametro apparente della Luna e quello del Sole – la prima piccola e vicina, l’altro immenso e quasi 500 volte più distante – si equivalgano: intorno al mezzo grado entrambi, ovvero l’angolo sotto cui ci appare una monetina tenuta alla distanza del braccio steso. Se così non fosse, lo spettacolo sublime dell’eclisse, con la criniera di luce che la corona solare sventola, ci sarebbe precluso.

È indispensabile utilizzare prudenza e avvalersi di opportune protezioni, nel rivolgere gli occhi al cielo. Per non bruciarseli, nel furore del dio di questo mondo.

gianroccoguerriero@libero.it

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