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BRIENZA – E’ arrivata vestita di bianco, tra i capelli, in una curatissima acconciatura  qualche piuma  forse come simbolo delicato della sua avvenenza angelica e il sole di un  sabato pomeriggio caldissimo che le faceva brillare un viso felice ed emozionato. 
Sono passati secoli, ma il maniero Caracciolo di Brienza, sabato scorso ha avuto di nuovo una regina. Per la prima volta lo splendido castello che sovrasta la cittadina natale del filosofo rivoluzionario Mario Pagano, è stato teatro di un matrimonio. 
Ad attendere la bella novella sposa Lina Da Nazaret, il suo sposo  Antonio Salviulo, leader della  band Aeguana Way, elegantissimo  l’attende alla fine di un tappeto rosso sotto un gazebo dove poi il sindaco in veste ufficiale celebrerà il matrimonio. 
Lina è accolta con un applauso quando accompagnata come da tradizione da suo padre mette i piedi sul pavimento originale del maniero e sfiora le splendide e pregne mura dell’ingresso, dove qualche secolo prima i Caracciolo arrivavano con i loro destrieri.  
Sullo sfondo c’è la torre del Castello e attorno insieme alle lacrime di commozione le stanze della storia, il simbolo di memoria della cittadina burgentina.
Il primo cittadino Pasquale Scelzo non nasconde la sua emozione né la felicità di aver ricevuto dai giovani sposi la richiesta  di potersi sposare nel castello.
Il sindaco è contento di poter celebrare e aprire il castello a questa storia d’amore, tanto da sentirsi quasi il principe in un ipotetico luogo tra i meandri della storia ma senza tempo, investito dall’onore di sancire scolpita nella pietra l’unione di due anime pronte ad una vita insieme. Davanti a Scelzo imbastito con la fascia tricolore, ci sono due giovani principi, il castello li abbraccia e li accoglie  come se in sé avesse la magia  di far brillare per tutta la città, o meglio il regno la luce del loro amore. Chi per la prima volta entra nel castello resta intontito per un po’, chi invece nel castello c’è già stato in passato riscopre la sua bellezza ogni volta. 
Ma sabato non è stata una bellezza statica,  per il tempo di una cerimonia il castello ha avuto un ruolo, importantissimo per chi è stato coinvolto nella festa  ma un orgoglio tutto burgentino anche per i non invitati alla cerimonia. 
Di questo ne è consapevole il sindaco Scelzo che racconta di un’altra richiesta  di celebrare un matrimonio nel castello da parte di un’altra coppia di fuori città. 
Una virtuosa moda, innescata da Lina e Antonio che per la prima volta  marito e moglie escono dall’ingresso pietroso del maniero in  una pioggia di coriandoli e confetti; chissà magari un interessante modo per fare turismo all’insegna del “venite a sposarvi a Brienza”.  
Francesco Altavista

BRIENZA – E’ arrivata vestita di bianco, tra i capelli, in una curatissima acconciatura  qualche piuma  forse come simbolo delicato della sua avvenenza angelica e il sole di un  sabato pomeriggio caldissimo che le faceva brillare un viso felice ed emozionato. Sono passati secoli, ma il maniero Caracciolo di Brienza, sabato scorso ha avuto di nuovo una regina. Per la prima volta lo splendido castello che sovrasta la cittadina natale del filosofo rivoluzionario Mario Pagano, è stato teatro di un matrimonio. 

Ad attendere la bella novella sposa Lina Da Nazaret, il suo sposo  Antonio Salviulo, leader della  band Aeguana Way, elegantissimo  l’attende alla fine di un tappeto rosso sotto un gazebo dove poi il sindaco in veste ufficiale celebrerà il matrimonio. Lina è accolta con un applauso quando accompagnata come da tradizione da suo padre mette i piedi sul pavimento originale del maniero e sfiora le splendide e pregne mura dell’ingresso, dove qualche secolo prima i Caracciolo arrivavano con i loro destrieri.  

Sullo sfondo c’è la torre del Castello e attorno insieme alle lacrime di commozione le stanze della storia, il simbolo di memoria della cittadina burgentina.Il primo cittadino Pasquale Scelzo non nasconde la sua emozione né la felicità di aver ricevuto dai giovani sposi la richiesta  di potersi sposare nel castello.Il sindaco è contento di poter celebrare e aprire il castello a questa storia d’amore, tanto da sentirsi quasi il principe in un ipotetico luogo tra i meandri della storia ma senza tempo, investito dall’onore di sancire scolpita nella pietra l’unione di due anime pronte ad una vita insieme. Davanti a Scelzo imbastito con la fascia tricolore, ci sono due giovani principi, il castello li abbraccia e li accoglie  come se in sé avesse la magia  di far brillare per tutta la città, o meglio il regno la luce del loro amore. C

hi per la prima volta entra nel castello resta intontito per un po’, chi invece nel castello c’è già stato in passato riscopre la sua bellezza ogni volta. Ma sabato non è stata una bellezza statica,  per il tempo di una cerimonia il castello ha avuto un ruolo, importantissimo per chi è stato coinvolto nella festa  ma un orgoglio tutto burgentino anche per i non invitati alla cerimonia. Di questo ne è consapevole il sindaco Scelzo che racconta di un’altra richiesta  di celebrare un matrimonio nel castello da parte di un’altra coppia di fuori città. Una virtuosa moda, innescata da Lina e Antonio che per la prima volta  marito e moglie escono dall’ingresso pietroso del maniero in  una pioggia di coriandoli e confetti; chissà magari un interessante modo per fare turismo all’insegna del “venite a sposarvi a Brienza”.  

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