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SI PARLA di Sud, di sviluppo dell’Italia anche attraverso il Mezzogiorno, di Masterplan e di patti con le regioni e le principali città metropolitane. Il percorso “partecipato” individuato dal Governo per lo sviluppo del Mezzogiorno segue queste direttrici e si ferma anche a Matera e alla Basilicata. Un percorso articolato, convinto che il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti ha confermato con dovizia di dati, volontà di creare obiettivi da raggiungere e definire che saranno indicati all’interno di un patto.

Chi però poteva pensare che le risposte in arrivo, le deroghe richieste, le priorità infrastrutturali su cui pure si sta lavorando fossero in qualche modo tracciate, definite, annunciate nel corso dell’appuntamento di ieri è in qualche modo rimasto deluso. Il presidente Pittella ha ribadito che entro la fine dell’anno il patto per la Basilicata e per Matera sarà sottoscritto.

Ma quali saranno i punti, quali le richieste che verranno accolte, quali le aperture garantite, in che cosa Matera sarà sempre più simile all’Expo anche sotto il profilo delle scelte strategiche del Governo nazionale. Non è emerso.

“Siamo disponibili ad andare incontro alle richieste che vengono fatte” oppure “Matera 2019 è appuntamento di portata nazionale” sono queste le aperture che arrivano dal Governo e dal sottosegretario De Vincenti.

Per il resto Matera dovrà ancora aspettare e sperare con la fiducia espressa ancora ieri da Pittella e De Ruggieri ma senza risposte, atti, impegni, numeri. Se non quelli che già si conoscevano e che non possono rientrare (28 milioni di euro da qui al 2019) in un percorso complessivo per un evento “di portata nazionale” come Matera 2019. Quali saranno le deroghe possibili al Patto di stabilità? Quelle esistenti in legge di stabilità? Ed allora “poca cosa” veniva spiegato dai piani alti di via Moro.

Quali saranno le deroghe alle assunzioni per Matera? Quali gli interventi sui Sassi? Quali le direttrici infrastrutturali verso cui ci si muove?

Quali le risorse disponibili, con quali tempi e obiettivi? Queste erano le domande e queste ancora oggi restano lì intatte. De Vincenti ha ripetuto ciò che Delrio prima e lo stesso Renzi, sia pur a distanza, aveva ribadito cioè che Matera 2019 è obiettivo dell’Italia e che ha dunque l’attenzione del Governo nazionale. Come? Quanto? Cosa? Domande che restano lì. Per ora bisogna accontentarsi di una passerella molto utile e di dichiazioni di intenti. Mentre, come ha detto anche la commissaria Cretu con riferimento al PO FESR 2014-2020 della Basilicata, ora bisogna passare dalle parole ai fatti.

Matera 2019 e la Basilicata godono dell’attenzione del Governo! Sì ma, come?. Questo ancora, esattamente, non è dato saperlo.

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