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di MARIO MUZZI’*
Non sono interessato a conoscere i costi dello spot, voluto dal presidente Scopelliti, che utilizza i famosi Bronzi di Riace per il rilancio turistico della nostra Regione, anche se mi appaiono esagerati, ma vorrei intervenire per esprimere un giudizio che, per quanto modesto, si aggiunge alle stroncature “giudiziali” sin qui registrate da parte di molti autorevoli esponenti nazionali e calabresi del mondo politico, giornalistico e imprenditoriale. Il riferimento riguarda Filippo Callipo, Michele Traversa, Gian Antonio Stella, Giuseppe Nucera e tanti altri, ed è stato un coro di dissenso ben sintetizzato dal Quotidiano della Calabria che ha richiamato il presidente della Regione alla sua responsabilità personale tacciandolo di “manipolatore maldestro delle bellezze della Calabria”! Personalmente vado sostenendo da sempre che un buon politico dimostra maggiore saggezza quando riconosce di aver sbagliato ed in verità mi aspettavo dal presidente Scopelliti un atteggiamento più riflessivo anche rispetto alla stessa opportunità di far sospendere quello spot: mi sono sbagliato e appare evidente che il convincimento di tanti (alcuni addirittura lo candidano alla leadership del Pdl, altri rivendicano per lui la Vicepresidenza del Consiglio!) non trova sostanziale corrispondenza nel livello di codice da assegnare alle qualità politiche del nostro Presidente. Secondo fonti, non si sa fino a che punto attendibili, prima di dare il via alla pubblicità del pari e dispari e dei nostri eroi che furtivamente si allontanano dal Museo, il presidente della Giunta Regionale ha voluto sentire il giudizio del suo collega che guida il Consiglio regionale, l’on. Francesco Talarico, il quale si sarebbe addirittura (dimostrando pari competenza) espresso in termini entusiastici: vedrai quanti turisti saranno spinti da questo spot a venire in Calabria! L’accoppiata Scopelliti-Talarico, che pure si pavoneggia nell’autoreferenziale convincimento di poter assurgere a modello di riferimento nazionale per un improponibile nuovo asse Pdl-Udc, dopo aver abbindolato i calabresi con lo spot elettorale del rinnovamento, rappresentando la storiella surreale dei due giovanottoni (magari si saranno immedesimati anche loro, per la stazza corporea e per l’identico modo di esprimersi, nella parte affidata ai due guerrieri) avrà pensato di poter fare altrettanto con i turisti italiani attraverso la mostra degli attributi e il messaggio volgare che offende persino la memoria mitologica degli eroi protagonisti! La verità è che ci vuole una bella dose di faccia tosta (perché no di bronzo , per restare in sintonia) per difendere ciò che difendibile non è: sarebbe bastato che si fossero peritati di ricercare tra gli archivi della stessa Regione per rendersi conto che, anziché ricorrere all’uso della tecnologia, sarebbe stato sufficiente selezionare alcune delle immagini che immortalano la bellezza dei luoghi di cui è dotata la Calabria (alcuni visti dall’alto fanno restare a bocca aperta), il cui incanto appare ancora magico, a dispetto degli sforzi criminali di quanti ne hanno violentato la sua integrità con l’uso selvaggio del cemento!

*Pd Calabria

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