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di MASSIMO COVELLO*
Oggi è sciopero generale anche in Calabria. Giustizia sociale, solidarietà e legalità: sono queste le principali parole d’ordine che riecheggeranno nelle sei piazze calabresi teatro delle manifestazioni. Uno sciopero generale nazionale, voluto dalla sola Cgil ma che parla a tutti. Soprattutto che dà voce a coloro che non si rassegnano alla crisi, al degrado, alle divisioni, agli egoismi corporativi, individualistici e territoriali. Uno sciopero generale giusto e necessario specialmente nella nostra Regione dove, nel corso della sua preparazione, oltre il perimetro della rappresentanza organica, si è registrata una crescente adesione di soggetti sociali, associazioni, reti, rappresentanti istituzionali, forze politiche di cui si avrà diretta espressione nei contributi che verranno portati in piazza. E’ uno sciopero generale, che esplicitamente, col conflitto democratico, si pone l’obiettivo del cambiamento delle politiche che il Governo nazionale, la Confindustria insieme alle altre associazioni padronali, i grandi gruppi industriali nazionali, la giunta regionale stanno attuando, producendo effetti devastanti sulle condizioni di vita delle nostre comunità: dei lavoratori e dei pensionati, dei precari e degli studenti, dei giovani e dei migranti. E’ uno sciopero generale che si prefigge di riconquistare, la ricomposizione del lavoro, la difesa e la estensione dei diritti contrattuali, del diritto di sciopero, dei diritti di rappresentanza e di democrazia diretta nei luoghi di lavoro, fortemente lesi dagli accordi separati nei metalmeccanici e nel commercio così come nel pubblico impiego e nella scuola. E’ uno sciopero generale che prova a portare a sintesi le straordinarie mobilitazioni di Amantea sull’ambiente del 24 ottobre 2009, di Reggio Calabria sulla legalità del 25 settembre 2010, e le tante iniziative condotte in questi anni per la valorizzazione dei beni comuni, affinché il tema della “bonifica” sociale e del territorio, la valorizzazione delle risorse, siano finalmente assunte come matrice della costruzione della nuova Calabria possibile, senza inseguire “lo sviluppo”. E’ uno sciopero generale che parla ai magistrati, alle forze dell’ordine, ai fedeli servitori delle Istituzioni, non soltanto per esprimere solidarietà, contro le aggressioni ed i tentativi di delegittimazione, ma per affermare che la Cgil Calabrese è pienamente dispiegata all’affermazione della legalità e al contrasto dell’intreccio inquietante che ha portato all’affermazione di una borghesia mafiosa che alimenta una economia criminale che saccheggia le risorse, distrugge il territorio, destruttura la democrazia, mercifica e schiavizza il lavoro. E’ uno sciopero generale che pone con forza, in Calabria, la necessità di costruire nel welfare, nella mobilità, sull’energia, sull’acqua, sui rifiuti, sull’ambiente, un forte ruolo del pubblico non solo nella programmazione ma nella gestione dei servizi sottoponendoli ad un rinnovato governo democratico E’ uno sciopero generale che rivendica, dentro la piattaforma a base dello stesso, l’apertura di una “vertenza Calabria” di rilievo nazionale chiamando alle proprie responsabilità, a oltre un anno dal suo insediamento, una giunta regionale, manifestamente subalterna a Roma e senza idee per costruire il futuro della nostra Regione. E’ uno sciopero generale che lancia un grido d’aiuto e un appello al mondo della cultura, a partire dalla intellettualità calabrese, in Calabria e fuori: i lavoratori sono soli, la Calabria è sola! E’ tempo che i nuovi Pasolini, Panzeri, Treccani, Dolci, Fofi, Soldati, tornino in Calabria, ci aiutino a ripensarla dalle fondamenta! E’ uno sciopero generale, dunque, che la Cgil a tutti i livelli ha assunto, nello spirito dell’insegnamento di Giuseppe Di Vittorio: «Sindacato come solidarietà organizzata». Un momento fondamentale per ridare a tutti i lavoratori, ai poveri, agli emarginati, ai migranti, soprattutto ai giovani, la certezza di non essere soli, che anche qui spira il vento della rivoluzione, come nel vicino Nordafrica e la mobilitazione continuerà.
*segretario regionale Cgil

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