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DOMANICO – Un consiglio comunale straordinario in tutti i sensi è quello che ha avuto luogo presso la sala consiliare del comune di Domanico lo scorso 11 settembre. Una notevole folla di cittadini ha voluto infatti essere presente a quella che doveva essere, ed è stata, la riunione di consiglio più importante della storia recente di Domanico. Difatti il presidente del consiglio comunale, nonché primo cittadino di Domanico, Luciano Ciardullo, dopo aver avanzato una  proposta che prevedeva lo studio preventivo per la realizzazione di un parco turistico nella zona della pineta di Potame, finanziato e realizzato da privati, che ha ottenuto l’approvazione del consiglio, è passato a discutere del punto all’ordine del giorno che tutti aspettavano, vale a dire la realizzazione di due forni per cremazione salme, nella zona cimiteriale. Una volta avanzata la proposta, sempre tendente ad ottenere l’approvazione delle linee di indirizzo e di impulso, la quasi totalità del pubblico presente nella sala consiliare si è apertamente schierata a sfavore del progetto portato all’attenzione dell’amministrazione. Un nutrito numero di cittadini ha addirittura interrotto la seduta esponendo cartelloni di protesta, mentre alcune persone, poi allontanate dalle forze dell’ordine, hanno persino cercato il contatto fisico con alcuni esponenti della maggioranza. Una volta calmati gli animi è toccato al vicesindaco Armieri, a nome di tutta la maggioranza, spiegare le ragioni che hanno spinto gli amministratori a portare in consiglio la proposta di realizzazione dei forni crematori. Mentre il capogruppo di minoranza Trotta ha da parte sua fatto quasi da portavoce del sentore sfavorevole chiaramente avvertito nei cittadini presenti in sala.  Vista la inaspettata reazione della folla le due parti politiche hanno sentito la necessità di riunirsi in sede privata per ponderare al meglio quella che poteva essere la migliore soluzione possibile. Dopo il breve conciliabolo i due esponenti hanno illustrato la decisone presa di comune accordo, cioè quella di rimandare la discussione del punto all’ordine del giorno ad altra seduta consiliare e dunque la votazione della proposta, e hanno espresso la volontà di avere un paio di incontri con i cittadini per insieme discutere della faccenda, entrando in dettagli più tecnici. I due non hanno escluso la possibilità di procedere in casi estremi, con un referendum popolare. Le motivazioni che hanno spinto un grande numero di cittadini a ribellarsi di fronte a questa proposta vanno individuate in fattori di impatto ambientale, per via di questioni di inquinamento dell’aria e quindi di salute dei cittadini. Altro motivo di scetticismo è stato per molti il fatto che, secondo alcuni,  diversi paesi del circondario che hanno ricevuto prima di Domanico l’invito a costruire i forni hanno declinato questo tipo di proposta.

 

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