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MATERA – Una gran folla per il 2 Luglio a Matera. Visibile sia nella processione dei pastori del mattino in cui sono state stimate circa 15.000 presenze e fino allo sfascio serale del Carro quando si è parlato di cifre, in termini di presenze, fino a 100.000 persone. Numeri fortemente positivi che meritano però un approfondimento per capire quale è realmente il beneficio turistico che la città avverte e soprattutto quanto quest’evento risulta inserito nell’ambito di un’attrattività complessiva che la città continua ad avere. Quanta gente insomma arriva a Matera approfittando di vivere una festa particolare ed unica nel suo genere come la Bruna.

In realtà però le impressioni degli operatori sono sostanzialmente diverse e disegnano un’ottica interessante quanto da tenere in considerazione.

«In realtà la gente che viene ad ammirare la nostra Festa è soprattutto gente del luogo» spiega Gregorio Padula del Consorzio Albergatori, «ci sono tanti materani che si riversano in strada così come molta gente che proviene da paesi vicini. Di turisti che arrivano per la Bruna ne contiamo molto pochi, la festa non attira il tipo di turisti che scelgono Matera. Si tratta per lo più di persone che vogliono godersi la città, non giovanissimi ma gente che vuole apprezzare le diverse bellezze, farsi guidare, indicare i posti da visitare. La festa in qualche modo intimorisce, non amano la calca, la folla e non sono particolarmente interessati. Per noi in verità è proprio il mese di luglio che non è un mese di grandissime presenze, troppo caldo per riuscire ad ammirare al meglio la città. In molti preferiscono venir in città come Matera nel mese di agosto ma mancano a luglio quando si fanno invece altre scelta».

Tanti e diversi sembrano i motivi per cui un turismo organizzato che magari si faccia attrarre direttamente da un evento come la Bruna non trova dunque gli stimoli necessari: «ciò che interessa è visitare la città nella sua interezza, può essere importante anche arrivare con i pullman turistici vicini al centro mentre in quei giorni anche quello diventa più complicato».
Insomma sono tanti i motivi per i quali un’attrazione vera e propria non c’è.

Un’idea in controtendenza ma che deve dare anche un motivo di riflessione, sulla necessità di stimolare un certo tipo di interesse ulteriore verso il 2 Luglio.

E’ vero che il numero di presenze che si sono viste copre probabilmente i dubbi che possono nascere ma queste testimonianze confermano come il percorso di crescita della città deve ancora completarsi e come il 2 Luglio abbia probabilmente anche bisogno di entrare in un vero e proprio circuito di eventi di interesse a cui legare un aumento delle presenze turistiche.

«Aspettiamo agosto per vedere migliorare la situazione, aspettiamo soprattutto italiani. Il riscontro di capitale della cultura? Sicuramente un interesse maggiore lo riusciamo ad apprezzare in questi ultimi mesi ma i risultati che ci aspettiamo di raggiungere sono anche altri e puntano più avanti nel tempo. Ad un periodo medio-lungo quando si dovrà davvero provare a fare la differenza».

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