X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

POTENZA – Uno striscione con su scritto in rosso “Gender?” tenuto dai membri dell’Arcigay Basilicata che hanno indossato anche una maglietta bianca con su scritto “Alcune ragazze sposano ragazze. Fattene una ragione”. L’arrivo a Potenza di Mario Adinolfi non poteva passare inosservato e non provocare reazioni visto anche che il tema del convegno era il tema del “gender”. Il bambino soggetto di diritto e che, come tale, deve vedere tutti i propri diritti garantiti, a cominciare da quello di avere una mamma e un papà. Questo l’argomento cardine dell’incontro svoltosi nel teatro Stabile, organizzato dalla Pastorale giovanile diocesana, dalla sezione lucana dell’Ucsi e dai circoli “La croce” di Potenza e Sala Consilina.
Ad affrontare il tema del “gender” e delle sue implicazioni politiche, antropologiche e sociali, i consiglieri regionali lucani Aurelio Pace e Luigi Bradascio e il direttore del quotidiano “La croce” Mario Adinolfi. Un tema quello del “gender” che, come detto, non poteva passare sotto tono. E, infatti, alcuni rappresentati dell’Arcigay Basilicata hanno manifestato pacificamente davanti al teatro Stabile strotolando uno striscione e indossando magliette per ribadire quelli che ritengono essere dei loro diritti. Protesta pacifica in piazza mentre nel teatro si applaudiva ad Adinolfi.
A scandire i tempi l’amministratore apostolico, Agostino Superbo e a fare gli onori di casa, nel teatro comunale, il sindaco di Potenza Dario De Luca. L’articolo 5 del Disegno di legge “Cirinnà”, quello che si occupa della “stepchild adoption”, che, nel corso della serata è stato spiegato da Adinolfi, essere la “legittimazione dell’utero in affitto”, la mozione firmata da 9 consiglieri della Regione Basilicata, prima in Italia a adottare un provvedimento per evitare l’insegnamento della “teoria del gender” nelle scuole. Ma anche differenza tra “teoria del gender” e “gender studies”, cenni alla situazione e alla legislazione europea in materia di unioni civili, ancora video e interventi da parte del pubblico. Così sono trascorse oltre due ore su argomento che richiama l’attenzione di molti con veri e propri scrontri tra favoreli e contrari.
«Cosa può fare ognuno di noi concretamente? – ha concluso Adinolfi – Informarsi. Conoscere i fatti nel dettaglio. Abbiamo solo questa strada: informare per mobilitare per resistere. E’ una strada complicata, non garantisce il risultato, le forze in campo contro di noi hanno mezzi preponderanti. Ma non ho bisogno di ricordarvi come finisce tra Davide e Golia».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE