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Casi specifici, in molti anni di attività, Telefono donna non ne ha mai trattati. Il sentore, però, che ragazzine si vendano, anche per poco, è forte. Di telefonate ambigue e anonime, infatti, ne arrivano tante. «Racconti di giovani donne – spiega la Presidente dell’associazione, Cinzia Marroccolli –  che non riescono bene a comprendere le conseguenze del proprio agire e di genitori che fanno lo stesso, non comprendendo le gravi conseguenze dell’agire delle proprie figlie». Perché di fronte a certe verità i genitori scappano. «Le situazioni, anche in caso di violenza da parte di fidanzati, non vengono affrontate in maniera adeguata. Innanzitutto vengono ignorati i segnali, che in altre situazioni in cui non si tratti di violenza suppongo possano essere un maggiore ingiustificato possesso di denaro o l’ossessionata presenza in rete. Comportamenti motivati dalla paura di perdere i figli, di esercitare un potere che non hanno più». E i confini sono già caduti. «I genitori si pongono allo stesso livello dei figli: si vestono come loro, non hanno punti di riferimento né modelli come loro». Un rapporto al ribasso, insomma, per la Marroccoli frutto di una sottocultura che veicola il corpo come mezzo di scambio. «Basta guardare i profili Facebook di queste ragazze e spesso anche delle mamme. C’è un’eccessiva attenzione all’apparenza. I modelli di riferimento sono quelli di donne solo corpo, che valgono tanto più lo espongono. Non a caso anche qui da noi sono aumentate le chirurgie estetiche da parte di minorenni. Le madri per i compleanni regalano l’epilazione completa o un ritocchino. Non si tratta – aggiunge – di colpevolizzare le donne o le madri ma i modelli che ci vengono offerti dall’alto. Io dico che se questo è il contesto poi non ci possiamo scandalizzare di fronte a casi estremi come quello delle baby squillo>>. In questo discorso ovviamente non sono esenti gli uomini, che come le donne non hanno modelli a cui ispirarsi o, meglio, si ispirano a modelli sbagliati. Perché se esistono le ragazzine che si vendono esistono anche uomini che pagano, percependo il corpo della donna un oggetto al pari di chi quel corpo lo offre. Con l’ aggravante che si tratta di adulti, il più  delle volte padri di famiglia. Anche con questi casi Telefono donna non ha avuto a che fare né direttamente né indirettamente. Tuttavia non sono mancati casi diversi di ipotesi di incesto, denunciati dalle madri troppo tardi, quando non c’era più nulla da fare. Alla luce di quanto emerso il presidente di Telefono donna lancia un monito. Ai genitori, affinchè tornino a fare i genitori, alle giovani e giovanissime invitandole a «dare valore a loro stesse, cercando modelli di donne che hanno fatto la storia» e agli insegnanti, perché «ascoltino i ragazzi, non facciano finta di niente e recuperino le storie di donne eccezionali, che hanno mostrato di avere un corpo e una mente».

an.mart.

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