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«MATERA  è come la musica di Mozart. Sempre moderna».

Axel Vervoordt è approdato a Matera e insieme a lui la concezione di un’architettura semplice, dinamica, pulita, in cui “less is more”.

Per la città dei Sassi, che ha visitato, immagina un equilibrio di colori (non più di cinque) che ne esalti la bellezza.

Vervoordt, ospite dell’Hotel San Pietro, ha portato con se’ immobiliaristi, finanziaeri e appassionati d’arte provenienti da tutto il mondo.

Nella roccia scavata dell’hotel di via Bruno Buozzi ha parlato di architettura, grandi  metropoli e futuro con il sindaco Salvatore Adduce e l’architetto Tonio Acito.

«Matera è una città favolosa – ha esordito, aggiungendo un monito al sindaco legato alla necessità di preservare e difendere ciò che la città conserva ancora dal proprio passato.

«E’ importante – ha detto tra l’altro – che l’architettura futura resti pura».

In poche parole il collezionista e interior designer fiammingo ha descritto l’impatto con la città e con la testimonianze di civiltà millenarie come quella di Castel del Monte che ha raggiunto per una visita ieri pomeriggio.

L’occasione per far entrare in contatto Matera e Vervoordt è stata la assemblea annuale dell’associazione “Inspiratum” che sostiene giovani artisti di musica e danza in tutto il mondo.

Parla della rottura provocata dagli anni ‘60, ma anche dell’epoca attuale che ha necessità di ritrovare il senso del vuoto.

Matera deve evitare di fare troppo, avverte, come è accaduto a Roma, Tokio o Firenze.

«La conoscenza delle proporzioni a Matera è sacra – aggiunge, mentre Adduce lo ascolta e sottolinea uno dei temi forti del Dossier, il “futuro remoto” che trova nella filosofia di Vervoordt un elemento di sintesi.

Tonio Acito, suo  entusiasta “fan”, non ha potuto non sottolineare i punti di contatto e l’importanza di tutelare spazi e proporzioni  in un contesto del tutto particolare come quello di Matera.

Proprio alla città che non è stat amusealizzata ma ha una propria vita, parallela a quella più nuova costruita sul Piano, ha fatto riferimento anche il sindaco Salvatore Adduce.

Collezionista e interior designer di fama mondiale, Axel Vervoordt è stato scoperto dal grande pubblico con l’allestimento di tre mega-mostre (2007, 2008, 2009) ai Beaux-arts di Parigi e al Palazzo Fortuny di Venezia, in occasione della Biennale.

Da pochi anni ha aperto anche una galleria a Hong Kong. Non solo una scelta commerciale nel cuore del più avanzato mercato dell’arte contemporanea, ma anche un gesto dai forti significati spirituali.  Vervoordt, infatti, coltiva lec ulture orientali con uno speciale interesse per diversi artisti e movimenti, dal gruppo Gutai a Hiroshi Sugimoto.

a.ciervo@luedi.it

 

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