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CHE incredibile godimento può regalare un’esibizione del duo composto da Velia Ricciardi & Massimo Garritano! Voce e chitarra, si direbbe semplicemente, ma non renderebbe l’idea. Alla bravura singolare dei due artisti, su cui ci diffonderemo tra un attimo, va infatti aggiunto un invisibile elemento moltiplicatore: la prodigiosa intesa, il fluido alchemico che si crea a volte tra musicisti. Allora non conta più tanto il virtuosismo fine a se stesso, ma l’intuizione messa al servizio dell’arte, del divertimento. Perché Massimo e Velia si anticipano, leggono l’uno le intenzioni dell’altra, si fanno il verso, si imitano, si sfidano. Questo reciproco “shining” musicale, tradotto con il talento dei due, produce un risultato vertiginoso, del quale hanno potuto fruire gli spettatori dell’anteprima del Peperoncino Festival, tenutosi qualche giorno fa al Chiostro di Santa Lucia, nel centro storico di Cosenza. Velia Ricciardi & Massimo Garritano, che alternano l’attività dal vivo con la didattica, formando i chitarristi e le cantanti di domani, vantano in carniere un repertorio vastissimo. 

Lui è un rockettaro mancato, può capitare che in un fraseggio infili a tradimento una melodia beatlesiana. Ammira Bill Frisell e Neil Young. La sua chitarra lavora come un’orchestra. Lei è innamorata di Michael Jackson, lei è Ella & Billie, sa precipitarsi dentro gorghi sporchi così come avvitarsi in cristalli di vocalizzi. Insieme fanno (e rifanno) Billy Joel e James Taylor, Simon & Garfunkel e Bacharach. Ma soprattutto amano incontrarsi nei territori sterminati della musica negra. E allora è Mingus (“Goodbye Pork Pie Hat”), è Miles Davis (“Blue In Green”); sono i Weather Report (“Birdland”). Ed è il pop elegante e effervescente, quello che si lascia trasformare in standard da chi ha voglia di giocare, comporre e scomporre: Marvin Gaye, Bill Withers, Stevie Wonder, l’immancabile Michael Jackson. E poi quelli che standard sono già, reinterpretati da Massimo & Velia con originalità e senso della sorpresa: “Over The Rainbow”, “Georgia On My Mind”, “This Masquerade” (qui proposta nel video in una versione in trio con il contrabbassista Attilio Zanchi). 
La sensibilità del duo è jazzistica, l’anima è soul, l’atteggiamento giocoso, pop: Garritano si avventura in fraseggi onirici, raffinati, sembra perdersi ma poi sa tornare sempre a casa, usando tutte le possibilità della tastiera chitarristica. Velia con la voce fa l’impossibile, riproducendo con i suoi vocalizzi gli strumenti a fiato della musica nera. Ti chiedi continuamente cos’altro stia per inventarsi. È formidabile quando parte in scat e imbastisce dei “call & response” col suo partner, facendo a gara di dissonanze, salti melodici, intervalli arditi. Non ve li perdete, Massimo Garritano & Velia Ricciardi: sanno elargire a piene mani una gioia per la musica vera, intensa, quasi fisica.
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