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QUESTA volta l’impegno arriva direttamente da Roma, per di più dalla  viva voce del neo ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi: «Convocherò il prima possibile un tavolo istituzionale per la questione energetica della Basilicata». Dopo un lungo periodo di stallo la vertenza lucana sugli idrocarburi sarebbe finalmente a una svolta. Con un nuovo accordo istituzionale per conciliare gli interessi di Stato e compagnie con quelli dei lucani.

Nei giorni scorsi, dopo le dichiarazioni del ministro in materia energetica pubblicate del Mattino di Napoli, era stato il governatore Pittella a chiedere un incontro all’esponente del Governo Renzi. Ma è stato l’ordine del giorno presentato dai parlamentari del Pd, Roberto Speranza, Vincenzo Folino e Maria Antezza, e poi approvato dall’Aula, a stimolare le dichiarazioni del ministro. Che, ieri mattina, nel corso nella riunione congiunta delle Commissioni Attività produttive di Camera e Senato, ha così risposto: «Il tavolo per la nuova trattativa sarà convocato al più presto. Siederà anche il presidente della Regione – ha aggiunto – perché ne sia parte attiva e per avere un confronto istituzionale aperto, in modo da far diventare la Regione un caso di scuola con la sinergia tra il governo e gli enti locali, per conciliare le esigenze dell’ambiente e del territorio e quelle dell’interesse nazionale per la diversificazione delle fonti energetiche».

Un risultato incassato dai deputati democratici, con il collega lucano di Forza Italia che ha provato a inseguire. Prima con una lettera inviata a Pittella e ministro in cui si chiedeva di “accelerare” la pratica, dopo che però Guidi aveva già assunto l’impegno in Aula. Poi con un comunicato in cui ha espresso la sua soddisfazione per l’annuncio del prossimo incontro.

C’è da dire che la strategia del Governo Renzi in materia energetica – improntata a un maggiore sfruttamento delle risorse del sottosuolo per rilanciare l’industria manufatturiera al Sud e rendere il Paese meno dipendente dall’approvvigionamento estero di idrocarburi, così come delineata dal neo ministro sul giornale campano  – aveva provocato l’immediata reazione della politica lucana. A Potenza e a Roma. E in entrambi gli schieramenti. Il primo a replicare era stato il presidente del Consiglio regionale Piero Lacorazza. Mentre il senatore di Nuovo centrodestra, Guido Viceconte, aveva presentato un’interrogazione ai ministeri competenti. Martedì scorso anche il coordinatore di Nuovo centrodestra lucano, Vincenzo Taddei, aveva ribadito la necessità di un’azione politica congiunta nei confronti del Governo.

Le buone intenzioni esplicitate dal ministro Guidi hanno generato unanime soddisfazione. In primis da parte dei promotori dell’ordine del giorno alla Camera. «Guidi ha mostrato – ha dichiarato Vincenzo Folino – di aver ben compreso l’importanza, la particolarità e l’estrema complessità, per il Governo e per il Paese ma anche per la Regione e per i cittadini lucani, delle questioni attinenti alle estrazioni petrolifere, manifestando la volontà di promuovere la cooperazione istituzionale fra Governo e Regione. Sono certo – ha concluso – che il presidente della Regione Pittella saprà ben rappresentare al tavolo con il Governo gli interessi della Basilicata, sia dal punto di vista della tutela ambientale, della salute e della sicurezza dei cittadini che per quanto attiene alle risorse finanziarie necessarie per superare il ritardo infrastrutturale della Basilicata e per promuovere lo sviluppo economico e l’occupazione».

  m.labanca@luedi.it

 

 

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