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POTENZA – E’ rush finale per le nomine degli enti di prestigio della Regione Basilicata. Anche se “sotto traccia” le trattative non si sono mai fermate. Ma sabato scorso, a margine dell’incontro dipietrista che si è svolto a Marsico Nuovo sono stati aggiornati alcuni “dettagli”. E sembrerebbe che martedì prossimo siano già in previsione le riunioni con i partiti del centrosinistra e il governatore Vito De Filippo, accompagnato dal segretario del Pd, Roberto Speranza. In ogni caso sembra certo che il tavolo dei sette del Pd avrebbe chiuso per il caso di Acquedotto lucano. De Filippo in buona sostanza scaricherebbe Egidio Mitidieri e “subirebbe” l’imposizione della Bersani uno (composta da Vincenzo Folino, Filippo Bubbico, Piero Lacorazza e Roberto Speranza) sulla riconferma di Gerardo Marotta (in foto, a destra) come direttore generale. Una riconferma che nelle scorse settimane sembrava difficile. Ma in “cambio” De Filippo otterrebbe la spinta “decisiva” per la “promozione” dell’avvocato Dino Donnoli (in foto, a sinistra) a presidente dell’ente idrico. Donnoli è da sempre uno dei più fidati collaboratori e amici del governatore lucano. La questione dovrebbe essere chiusa. Ovviamente non tutti gradiscono questa soluzione. Secondo le autorevolissime indiscrezioni, infatti, pare che non facciano salti di gioia i big democratici dell’ala cattolica del Partito democratico che è divisa al proprio interno tra gli amici dell’ex ministro Giuseppe Fioroni (Santarsiero e Chiurazzi in testa) e quelli di Dario Franceschini (Margiotta, Restaino e Molinari).
Non si può escludere – anche se i giochi sembrano fatti – un colpo di mano a cui i big democratici hanno abituato negli scorsi mesi. In questo quadro potrebbe essere d’aiuto la risoluzione del caso del posto ancora vacante di direttore generale delle Infrastrutture della Regione, così come anticipato dal nostro giornale alcune settimane fa. In pole per sostituire Angelo Luongo (che è stato nominato provvisoriamente per adempiere agli obblighi amministrativi) dovrebbe esserci Mario Cerverizzo (consigliere comunale che dovrebbe però liberarsi dalla guida dell’Autorità di bacino) o a seguire il dirigente regionale Ennio Galella.
Ma ci sono novità quasi definitive, a cascata, anche per la nomina del presidente di Sviluppo Basilicata. Non ci dovrebbero essere sorprese per la riconferma di Raffaele Ricciuti che, secondo sempre fonti autorevolissime, avrebbe ottenuto il sostegno (la blindatura insomma) da parte del sistema bancario lucano. Insomma Ricciuti, a meno di clamorosi colpi di scena, dovrebbe proseguire la propria decennale esperienza alla guida di Sviluppo Basilicata (prima era Sviluppo Italia). Anche in questo caso però non tutti sono entusiasti. Di certo Ricciuti va bene a De Filippo, Speranza e Folino (anche se il presidente del consiglio ha precisato nelle scorse settimane di non interessarsi di nomine). Inoltre sulla riconferma di Ricciuti peserebbero i risultati di bilancio (non certo brillanti) e le “lamentele” dei partiti minori della maggioranza che rischiano di essere esclusi o quasi totalmente anche da questa tornata di nomine.
Le postazioni non sono certe complete. Anzi. Una dura e complicata partita si sta “giocando” anche per la poltrona di presidente della Società energetica lucana (Sel). In uscita c’è l’ex assessore regione diessino Rocco Colangelo, mentre in entrata è sempre più forte la posizione di Ignazio Petrone, sindaco di Pignola e coordinatore della segreteria di Speranza. Contro questa ipotesi stanno lavorando i big della Bersani due, in particolare il deputato Antonio Luongo che è uno degli sponsor di Colangelo. E non da oggi. Ma a complicare il tentativo della Bersani due a stoppare l’ascesa di Ignazio Petrone alla Sel, c’è il caso del sindaco di Matera, Salvatore Adduce che è ancora presidente di Agrobios nonostante le polemiche. Per completare il quadro dovrebbe essere riconfermata la postazione di Acqua spa per i Popolari uniti con Antonio Triani.

Salvatore Santoro

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