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POTENZA – Attualmente solo il quadro dirigente dei tre Consorzi di bonifica costa 309mila euro. E l’obiettivo della riforma è scendere sensibilmente e arrivare quantomeno ai 103mila euro totali di spesa, ovvero il costo di uno solo dei tre Consorzi. Per fare questo, stando al documento consegnato ieri dall’assessore Ottati, c’è bisogno di tagli accorpando il più possibile. D’altronde tre presidenti di Consorzio Costano 78mila euro in totale all’anno.

Un presidente unico arriverebbe invece a costare 26mila euro. Stessa cosa vale per i vicepresidenti pagati 39mila euro lordi all’anno in totale. L’obiettivo è ridurre il tutto a 13mila euro. E ancora: i comitati coordinamento, ad oggi composti da 12 persone e con un costo di 102mila euro, dovranno diventare di 4 unità, con un costo complessivo di 34mila euro. Ma il taglio delle dirigenze prevede anche un solo presidente del collegio dei revisori dei conti. Questa troncatura permetterebbe di abbassare la spesa da 39mila euro a 13mila euro.

Per fare questo c’è da tagliare anche nel collegio dei revisori dei conti, ad oggi composto da 6 persone, che dovrebbe passare dai 51mila euro di oggi ai 17mila euro post riforma con la riduzione a due sole unità.

Stando alla previsione non dovrebbe essere toccato neanche il gettone di presenza per ogni seduta del Consiglio (50 euro). Solo che si passerebbe da 60 componenti (con un costo per seduta di 3mila euro) a 20 componenti (con un costo per seduta di mille euro).

Ma un’altra conseguenza del commissariamento potrebbe essere lo sblocco degli stipendi arretrati, fermo restando che da una prima ricognizione si è capito che questi tre Consorzi economicamente presentano non poche criticità, oltre a delle voci di spesa considerevoli.

Il Consorzio Alta Val d’Agri ad oggi conta 110 dipendenti, 40 lavoratori stagionali da maggio ad ottobre che da soli costano 3,45 milioni di euro. E ogni anno il Consorzio per garantire la stagione irrigua deve spendere 1,1 milioni di euro. Il bradano Metaponto risparmierà pure poco sugli stipendi a 70 dipendenti e 120 stagionali, con 6,41 milioni di euro, ma spende di più sull’irrigazione: circa 2,2 milioni in un anno.

In chiusura c’è il Vulture Alto Bradano con 2,2 milioni di euro spesi in stipendi per 35 dipendenti e 2,5 milioni spesi ogni anno per garantire l’irrigazione dell’area di competenza. In totale i tre Consorzi si aggira attorno i cinque milioni e 800mila euro. una spesa enorme viste le criticità dell’agricoltura lucana.

v. p.

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