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Nuovo sbarco di immigrati in Calabria. Sono 149 le persone arrivate nella notte a Bianco (Rc), tra cui 40 bambini di varie età e 19 donne (anche una donna di 93 anni ed un neonato di un mese e mezzo). I migranti sono arrivati a bordo di una vecchia imbarcazione da diporto di una quindicina di metri sulle cui fiancate c’è il nome «Biedasi», ed hanno riferito di essere partiti dalla Turchia e di essere di nazionalità turca e siriana ed alcuni di etnia curda. Lo sbarco è stato scoperto durante la notte da polizia, carabinieri e finanzieri che hanno notato alcuni gruppetti di immigrati per strada. Una volta fermati i primi, hanno scoperto il luogo dello sbarco e l’imbarcazione abbandonata sulla riva. Tre immigrati sono stati portati in ospedale per accertamenti ma le loro condizioni non destano preoccupazioni. Gli immigrati sono probabilmente scappati per allontanarsi dalle difficili condizioni delle proprie nazioni di provenienza. La particolarità di questo sbarco è che il barcone è un mezzo a motore abbastanza confortevole rispetto alle vecchie e arrugginite ‘carrette del mare’ che è facile rinvenire lungo il litorale jonico ancora abbandonate e mai rimosse.
Una barca di dimensioni abbastanza ampie che, secondo quanto si apprende, ha imbarcato poca acqua durante la navigazione anche a dispetto delle pessime condizioni del mare che si sono registrate negli ultimi giorni. Ai primi soccorritori è apparsa subito la disperazione dei rifugiati e la composta speranza di poter trovare in Europa la salvezza.I migranti hanno raccontato di avere viaggiato dalla Turchia per almeno cinque, sei giorni a bordo di un vecchio barcone malandato e in mezzo al mare grosso, dopo avere pagato mediamente 1.500-2.000 euro a testa. Intanto, polizia e carabinieri stanno indagando per accertare se gli scafisti si siano nascosti in mezzo al gruppo dei migranti.
Notevoli i disagi per la macchina di volontari che sta affrontando la situazione; il numero è infatti troppo alto per la capienza dei primi centri di accoglienza nella Locride e in merito a tali difficoltà è intervenuto il sindaco di Bianco, Antonio Scordino che ha dichiarato: «Nessuno dica che il Comune di Bianco si tira indietro, questo non è assolutamente vero ma l’Amministrazione di Bianco non è assolutamente in grado di gestire questa emergenza». Scordino lancia l’allarme dopo lo sbarco di 149 immigrati: «Siamo al quarto sbarco in un anno: le altre volte abbiamo gestito alla grande, anche grazie alla presenza del Com, un centro di accoglienza dotato di tutto il necessario, una struttura ottima. Nelle altre occasioni siamo stati perfino elogiati per il lavoro svolto. Ma le nostre strutture possono gestire fino a 40 persone. Questa volta il numero è esorbitante per le nostre sole forze».
Scordino ha sottolineato il fatto che si tratta di un gruppo non solo numeroso ma anche eterogeneo: uomini, donne bambini, differenti fasce di età, interi nuclei familiari, diverse etnie. Non manca solo lo spazio per ospitarli ma anche la possibilità di venire incontro ai loro bisogni primari.
«Abbiamo 40 bambini piccolissimi; essi richiedono attenzioni particolari. Benchè siano accompagnati dai genitori essi restano sotto la nostra responsabilità: come faremo a dare loro il necessario?». Poi gli anziani, i giovani, le figlie intere. Sarebbe ingiusto ed impensabile alloggiarli tutti assieme. E dove trovare una struttura così grande a Bianco? «La volta scorsa abbiamo attivato la mensa scolastica (benchè la scuola fosse chiusa). Questa volta, con questo numero – conclude il sindaco – è impossibile. Potremmo gestire 35-40 persone, non di più».

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